AGI - “A 38 anni dall'ultima visita papale, quella di Giovanni Paolo II nel 1986, la possibilità di avere il Santo Padre a celebrare la Santa Messa a Singapore è un tangibile promemoria che Dio è presente in mezzo a noi e che siamo parte della Chiesa universale. Il livello di attesa è palpabile. Siamo profondamente grati per questa opportunità e non vediamo l'ora di accogliere a braccia aperte Sua Santità” dice l’Arcivescovo William Goh, dal 2022 primo Cardinale della città-stato del Sud-est asiatico.
Una grande onda gialla, quella delle T-shirt indossate come gadget dai fedeli, si prepara a investire Singapore, dove Papa Francesco è atteso per tre giorni dal pomeriggio dell’11 settembre, in chiusura del Viaggio Apostolico nel Sud est asiatico, il 45esimo e più lungo della storia. La Città-stato si prepara con proverbiale precisione all’evento e in particolare al momento più atteso della tappa singaporiana, la Santa Messa del 12 settembre, che riunirà circa cinquantamila persone allo Stadio Nazionale. “Le nostre parrocchie in tutta Singapore sono nella preghiera e impegnate per una visita sicura e significativa nella regione. Oltre 5000 volontari di ogni estrazione sociale offrono il loro tempo e il loro talento per garantire il successo di questo evento storico. Una straordinaria dimostrazione di spirito comunitario”.
La visita apostolica comprende Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor Est e Singapore, con due notti a Singapore. Come sono stati scelti questi paesi?
“La Santa Sede è nella posizione migliore per fornire dettagli. Si tratta comunque di una ripresa dei piani di viaggio originali di Papa Francesco nella regione, poi interrotti dalla pandemia da COVID-19. L'Arcidiocesi cattolica romana di Singapore è onorata che il Santo Padre abbia scelto di visitare il nostro paese e il fatto che trascorrerà qui tre giorni sottolinea la nostra importanza nel suo itinerario globale. Siamo davvero impazienti di riceverlo”.
Unità, Speranza e Croce sono i temi del viaggio. Perché queste parole?
“Sono elementi essenziali della fede cattolica. "Unità" esprime comunione e armonia tra i credenti, sia all'interno della Chiesa che nel contesto della società e delle relazioni familiari. "Speranza" suggerisce che il Viaggio sarà un faro per i cristiani della regione, specialmente per coloro che subiscono discriminazione e persecuzione. Unità e speranza si riuniscono nella Croce di Nostro Signore Gesù Cristo. La visita di Papa Francesco a Singapore è un chiaro invito a riaccendere la nostra fede, a rafforzare il nostro amore per Dio ed essere pieni di zelo per condividere gli uni con gli altri la ragione della nostra speranza. Il tema sottolinea anche l'importanza della coesistenza pacifica tra popoli di diverse culture, religioni ed etnie”.
L'evangelizzazione e la gioia del Vangelo sono tra i temi più cari a Papa Francesco. Quale messaggio pensa che trasmetterà ai 400.000 cattolici di Singapore?
“Papa Francesco potrebbe toccare uno o più dei numerosi temi chiave del suo Pontificato: la dignità della persona umana, l'importanza dell'inclusività, l'impegno per la pace, la coesistenza di diverse culture, etnie e affiliazioni religiose. A Singapore, avrà luogo un incontro speciale con i giovani coinvolti nel dialogo interreligioso. Probabilmente li incoraggerà a continuare questo lavoro e a diventare leader nella costruzione di un mondo più pacifico e inclusivo”.
Singapore è un paese tecnologicamente avanzato, con un alto grado di digitalizzazione. L'Arcidiocesi ha lanciato anche un Sito web con preghiere e aggiornamenti sugli eventi. Quanto è importante la tecnologia nell'evangelizzazione, soprattutto in una zona del mondo con età media spesso molto bassa?
“La tecnologia può facilitare l'evangelizzazione con la condivisione di informazioni sulla fede cattolica e l'organizzazione di attività ecclesiali. Tuttavia, non può mai sostituire gli incontri umani per la conversione personale. Né è un sostituto della partecipazione alla vita parrocchiale e ai sacramenti. Durante la pandemia, l'elevata connettività Internet di Singapore ha permesso di rafforzare la fede della popolazione cattolica, locale e internazionale, attraverso messe, preghiere e atti devozionali in streaming. Anche le nostre organizzazioni di formazione della fede sono passate all'insegnamento online, raggiungendo chi è costretto a casa e vive all'estero. Oggi, l'Arcidiocesi cattolica romana di Singapore continua a utilizzare i social media e altre piattaforme online per supportare la fede dei cattolici locali e per tenerli informati sui principali eventi dell'Arcidiocesi, come la visita del Santo Padre”.
Il dialogo interreligioso è un pilastro del pontificato di Papa Francesco. Singapore, una città-stato multietnica e multiculturale, testimonia quanto questo dialogo sia possibile e importante per lo sviluppo umano e sociale.
“Sì, come accennato, la Visita Papale a Singapore culminerà in un significativo incontro, l’Interreligious Youth, che sottolinea l'impegno del Santo Padre nel promuovere il dialogo e la comprensione tra i giovani di diverse fedi. L'incontro vedrà la partecipazione di un gruppo eterogeneo di giovani sacerdoti e leader laici. Sarà la prima volta che un evento interreligioso, guidato da giovani e dedicato ai giovani, viene trasmesso a livello globale da Singapore. Di fronte ai media di tutto il mondo, presenterà il modello di dialogo interreligioso di Singapore, un modello unico, basato su amicizie e valori condivisi, piuttosto che sulla mera tolleranza delle differenze nei dogmi religiosi. Ci auguriamo che l’evento ispiri più giovani in tutto il mondo a farsi avanti e partecipare a tale dialogo, incoraggiando altri a costruire intenzionalmente un futuro condiviso”.
Nel 2021, la Chiesa ha celebrato 200 anni di Fede cattolica a Singapore. Quali sono le principali sfide del suo compito pastorale in un luogo come l'Asia, dove la fede è spontanea, ma non tutti sono cattolici di nascita?
“L'Asia è il luogo di nascita di molte delle religioni più antiche del mondo, come l'induismo, il buddismo, il taoismo, il giainismo, l'islam, l'ebraismo, il sikhismo e lo zoroastrismo. Anche il cristianesimo ha una lunga storia qui e oggi è in rapida crescita. L'immensa diversità di etnie, religioni, culture, livelli di sviluppo, persino sistemi politici e ideologie dell'Asia, illustra la ricchezza del continente. Tuttavia, questa diversità ha anche dato origine a profonde divisioni e polarizzazioni. La visita di Papa Francesco in Asia è inestimabile per ciò che rappresenta: inclusività, fraternità, dialogo, cammino comune e cura per l'ambiente. In Asia in particolare, questi temi servono come promemoria profetici. Dio ci invita costantemente a collaborare con il Suo Spirito Santo per realizzare un ordine migliore che rifletta più da vicino le realtà celesti a cui siamo chiamati. Il Vangelo di Gesù Cristo è universale: trascende etnie, culture, nazionalità, livelli di istruzione, livelli di sviluppo, persino sistemi politici e ideologie. Date le profonde divisioni e la polarizzazione caratteristiche della nostra epoca attuale, la Chiesa in Asia testimonia un Vangelo che è veramente per “tutte le nazioni”.