AGI - Sarebbero mezzo milione, secondo gli organizzatori, i manifestanti che oggi hanno partecipato alle proteste di Tel Aviv contro il governo israeliano, per la tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Lo riferisce la stampa israeliana, citando gli organizzatori e la polizia. Altre decine di migliaia di persone hanno manifestato a Gerusalemme, Haifa, Kfar Saba. A Tel Aviv, hanno urlato gli slogan e sventolato le bandiere davanti al quartier generale dell'IDF, a Gerusalemme davanti alla casa del primo ministro Benjamin Netanyahu.
Secondo quanto riportato dai media israeliani, migliaia di persone protestano anche in città più piccole come Beersheba, Netanya e Rishon Lezion. Anche l'ex capo di stato maggiore dell'esercito israeliano, Moshe Yaalon, ha partecipato alla manifestazione di Rehovot, mostrando un cartello in cui si leggeva "Finché non tornano a casa, noi siamo per strada".
Decine di migliaia di manifestanti si sono radunati nelle strade delle città di Israele e in particolare hanno protestato davanti alla casa del primo ministro Benjamin Netenyahu, a Gerusalemme, per chiedere il rilascio degli ostaggi ancora detenuti a Gaza. Secondo quanto riporta la stampa israeliana, durante le proteste sono state sventolate le bandiere gialle che sono ormai il simbolo dei movimenti che chiedono da 11 mesi la liberazione degli ostaggi, per la quale, dicono, il governo non ha fatto abbastanza continuando ad attaccare Gaza. Ora i manifestanti chiedono la fine della guerra, la caduta del governo e un altro sciopero generale per fare pressione perché si raggiunga un accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi.