AGI - Migliaia di israeliani si sono radunati in tutto il paese ieri sera al termine del secondo giorno consecutivo di proteste a favore di un accordo di cessate il fuoco per il rilascio degli ostaggi nelle mani di Hamas. A Gerusalemme, i dimostranti sono stati affrontati con notevole violenza dalla polizia, riporta il Times of Israel che ha arrestato una decina di persone.
I dimostranti hanno suonato i clacson in tutto il quartiere di Rehavia e sulle strade vicine alla residenza di Benjamin Netanyahu, trasportando barelle e cartelli con i ritratti degli ostaggi, accendendo falo' e scandendo lo slogan "Possa il loro ricordo essere una rivoluzione".
"I cittadini di Israele stanno scendendo in piazza perché hanno capito che il loro primo ministro ha deciso di abbandonare altri cittadini israeliani alla morte", ha detto Shai Mozes, nipote dell'ostaggio di Hamas Gadi Mozes, arringando la folla davanti alla residenza del premier.
Riferendosi all'insistenza di Netanyahu sul fatto che Israele non prenderà in considerazione alcun accordo che richieda il ritiro delle truppe dal corridoio Filadelfia lungo il confine tra Gaza e l'Egitto, Mozes ha accusato il primo ministro di aver avanzato questa richiesta e di averla fatta approvare dal gabinetto di sicurezza per la sua "sopravvivenza politica".
La violenza tra manifestanti e polizia ha raggiunto l'apice vicino alla casa di Netanyahu in Azza Street. Gli agenti hanno spintonato persone facendole cadere e molti sono stati trascinati via con la forza.
Durante gli scontri, un agente ha messo una mano sulla gola di un reporter del Times of Israel, stringendolo e spingendolo indietro di circa 30 metri, nonostante si fosse identificato come giornalista. Un manifestante è stato portato via in ambulanza con una vistosa ferita alla fronte.
La polizia ha spiegato di aver usato la forza perché i manifestanti avevano "tentato di marciare verso le strade vicine, senza coordinarsi con la polizia".
Channel 12 ha riferito che diversi manifestanti hanno violato una serie di posti di blocco istituiti per impedire loro di avvicinarsi alla residenza di Netanyahu e hanno acceso un falo' in mezzo alla strada. "Alcuni manifestanti hanno iniziato a disturbare la quiete pubblica, attraversando le recinzioni, scontrandosi con la polizia e accendendo razzi", si legge in una dichiarazione della polizia.
Nel frattempo, a Cesarea, proprio di fronte alla residenza di Netanyahu, isolata sul lungomare, i manifestanti hanno tenuto un raduno con circa 5.000 partecipanti, secondo gli organizzatori.
Uno dei vicini di Netanyahu aveva cartelli appesi alla ringhiera con la scritto "Basta" e "Derelitto", oltre a uno striscione con il popolare slogan di protesta "Sei tu in carica, sei tu il colpevole".
La folla ha evitato i discorsi preferendo slogan scanditi con megafoni accompagnati da tamburi, corni, fischietti e urla.
Un falo' è stato acceso sulla sabbia, mentre un manifestante teneva in mano un cartello in inglese che diceva "Fermate la guerra. Liberate Gaza da Hamas, liberateci da Bibi".