AGI - "È tempo che questa guerra finisca". Nella notte il presidente americano Joe Biden è tornato a parlare del conflitto in Medio Oriente. L'inquilino della Casa Bianca si è detto ottimista sulla possibilità di trovare una soluzione, "siamo vicini a raggiungere un accordo", ha affermato. Poi ha aggiornato sule ultime notizie provenienti dalla Striscia di Gaza: "In un tunnel sotto Rafah le forze israeliane hanno recuperato sei corpi di ostaggi" tra questi c'è anche quello dell'israelo-americano, Hersh Goldberg-Polin. "I leader di Hamas pagheranno per questi crimini", ha aggiunto, "continueremo a lavorare ogni giorno per raggiungere un accordo che garantisca il rilascio degli altri ostaggi".
Il governo di Tel Aviv ha confermato di aver identificato i corpi dei sei ostaggi ritrovati sottoterra nel sud di Gaza. I loro resti sono stati recuperati sabato "da un tunnel sotterraneo nella zona di Rafah" e riportati in Israele dove sono stati formalmente identificati, hanno spiegato fonti militari.
L'appello per uno sciopero generale in Israele
Dopo il ritrovamento di 6 nuove giovani vittime fra gli israeliani rapiti da Hamas il 7 ottobre scorso, il forum delle famiglie degli ostaggi lancia un appello per uno sciopero generale da realizzare domani, fermando per un giorno l'economia dello Stato ebraico. L'obiettivo è quello di fare ulteriore pressione sul governo Netanyahu, accusato di non impegnarsi abbastanza per la liberazione degli ostaggi ancora detenuti a Gaza. "La leadership nazionale ha abbandonato i rapiti e questo è il momento per la leadership sociale, economica e locale di alzarsi in piedi e chiudere l'economia domani. Il quartier generale delle famiglie degli ostaggi chiede ai responsabili dell'economia, dell'Histadrut e del governo locale di chiudere l'economia e lo Stato domani, di fare pressione sul governo e sul primo ministro affinché fermino l'abbandono, salvino gli ostaggi ancora vivi" e recuperino i corpi dei morti, si legge nell'appello pubblicato dal Forum.
Netanhahu: "Chi uccide gli ostaggi non vuole un accordo"
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha commentato dopo molte ore il ritrovamento dei corpi di 6 ostaggi uccisi a Gaza sottolineando che "chi uccide gli ostaggi non vuole un accordo". Secondo il primo ministro, accusato dalle famiglie degli ostaggi di non concludere un accordo per il cessate il fuoco e il loro rilascio, "Hamas è contro il negoziato da dicembre".
Scontri in Cisgiordania
Tre agenti di polizia israeliani, tra cui una donna, sono le vittime di un "attacco armato" avvenuto questa mattina nel sud della Cisgiordania occupata. Lo ha annunciato il comandante della polizia israeliana nel territorio palestinese dove l'esercito israeliano sta portando avanti una vasta operazione "antiterrorismo". Il comandante Ouzi Levy ha parlato alla stampa insieme al ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir, esponente dell'estrema destra. "Invece di liberare i terroristi, dobbiamo sparargli alla testa", ha detto Ben Gvir. "Il diritto alla vita (degli israeliani) è più importante della libertà di movimento dei residenti che dipendono dall'Autorita' Palestinese", ha aggiunto il ministro, che sostiene l'annessione dell'intera Cisgiordania a Israele.
Già nella notte tra venerdì e sabato due attacchi compiuti da palestinesi avevano preso di mira insediamenti ebraici nella regione. Dall'inizio della guerra tra Israele e la Striscia di Gaza, innescata in risposta all'attacco di Hamas in Israele il 7 ottobre, la violenza e' divampata in Cisgiordania dove circa 490.000 israeliani vivono in insediamenti illegali in mezzo a tre milioni di palestinesi. L'ONU afferma che dal 7 ottobre circa 650 palestinesi sono stati uccisi dall'esercito o dai coloni israeliani. Secondo i dati ufficiali israeliani, almeno 23 israeliani, inclusi soldati e agenti di polizia, sono morti. Da mercoledì l'esercito israeliano ha effettuato raid in diverse città e campi profughi nel nord della Cisgiordania. Almeno 22 palestinesi sono stati uccisi in questa "operazione antiterrorismo", durante attacchi aerei, sparatorie o combattimenti, la maggior parte appartenevano ai gruppi armati palestinesi che combattono contro Israele, guidati da Hamas e dal suo alleato Jihad islamica.