AGI - Mentre Washington denuncia l'ennesimo attacco hacker cinese alle infrastrutture americane, le diplomazia segnano un passo avanti nei rapporti tra Stati Uniti e Cina. I due Paesi hanno raggiunto un accordo per avviare nuovi contatti a livello militare. È il risultato ottenuto dalla missione di due giorni a Pechino del consigliere alla sicurezza nazionale per la Casa Bianca Jack Sullivan, che ha incontrato il capo della diplomazia cinese Wang Yi. L'obiettivo dei colloqui era cercar di superare le reciproche diffidenze. Una telefonata tra il presidente americano Joe Biden e il leader cinese Xi Jinping è stata programmata per le prossime settimane, nel tentativo di mantenere una linea costante di comunicazione alla luce delle tensioni militari tra i due Paesi riguardo la situazione nello Stretto di Taiwan e nel Mare del Sud della Cina.
Sullivan aveva manifestato le preoccupazioni della Casa Bianca per le "politiche commerciali scorrette" di Pechino e il suo sostegno militare alla Russia. "Gli Stati Uniti - ha dichiarato Sullivan - continueranno a intraprendere le azioni necessarie per evitare che le avanzate tecnologie americane vengano utilizzate per minare la nostra sicurezza nazionale".
Wang ha chiesto agli Stati Uniti di rispettare la sovranita' di Pechino e il suo sistema politico. "Gli Stati Uniti - ha spiegato il capo della diplomazia cinese - devono smetterla di sopprimere la Cina sull'economia, il commercio, la scienza e la tecnologia".
Ma intanto la cyber guerra tra i due Paesi va avanti. Secondo il Washington Post, gruppi di pirati informatici finanziati dal governo di Pechino hanno violato i provider internet americani per spiare gli utenti e rubare le password. Gli attacchi, definiti "aggressivi e sofisticati", riguardano anche accessi ai due maggiori provider con milioni di utenti, ma nel mirino sono finiti anche piccole reti. A preoccupare l'intelligence Usa e' il fatto che gli hacker potrebbero puntare a violare le reti governative e del personale militare nel tentativo di rubare segreti strategici e informazioni riservate.
L'attenzione degli 007 americani e' rivolta a due gruppi: Isp e Volt Typhoon. Quest'ultimo e' il gruppo che l'anno scorso venne smascherato nel tentativo di entrare nei software che gestiscono i traffici nei porti del Paciico e altre infrastrutture, con l'obiettivo di seminare il panico e ostacolare lo spostamento di soldati, armi e aiuti a Taiwan, in caso di un conflitto con la Cina.
L'ambasciata cinese a Washington ha respinto le accuse. "Volt Typhoon - ha spiegato un portavoce dell'ambasciata - e' in realta' un gruppo cybercriminale che si fa chiamare 'Dark Power' e che non e' sostenuto da nessuno Stato o regione". "Ci sono segnali - ha aggiunto - che con l'obiettivo di ricevere altri finanziamenti dal Congresso, l'intelligence americana e le compagnie di cybersicurezza stiano collaborando segretamente, mettendo insieme false prove e diffondendo notizie false riguardanti presunti attacchi agli Stati Uniti da parte di gruppi legati al governo cinese".