AGI - Esclusa l'opzione di un governo di unita' di sinistra, "in nome della stabilita' istituzionale" ha spiegato l'Eliseo, il presidente della Repubblica francese ha ora davanti a se' 4 scenari. È la prima volta nella storia della Quinta Repubblica che non viene offerto il governo alla coalizione con il maggior numero di seggi all'Assemblea. Ma d'altro canto la sua sopravvivenza, alla prova di una sessione straordinaria del Parlamento per votarne la fiducia, sarebbe stata sicuramente molto breve. Ecco ora, secondo la stampa francese, le quattro possibilità che si aprono per andare oltre alla situazione attuale di caos. Ma si rivelano tutti piuttosto complicati.
Governo di "unita' nazionale", senza Lfi o Rn
Nel suo comunicato stampa Macron "invita tutti i leader politici a essere all'altezza della situazione dimostrando spirito di responsabilità". L'inquilino dell'Eliseo esorta soprattutto socialisti, comunisti e ambientalisti a "cooperare con le altre forze politiche". Un esecutivo formato dalla maggioranza presidenziale insieme quindi ai socialisti, ecologisti e comunisti, oltre ai repubblicani, non sarebbe un'impresa facile viste le differenze ideologiche e di programma. D'altro canto socialisti ed ecologisti si sono scagliati contro Macron per aver negato la possibilità di formare un governo a Lucie Castets, loro candidata, e probabilmente non parteciperanno per loro volontà alle consultazioni.
Governo dei macronisti con i repubblicani
È un'opzione più fattibile al momento quella tra i repubblicani e l'Ensemble pour la République, la coalizione presidenziale composta da Renaissance, MoDem e Horizons. Segno di un possibile riavvicinamento, il capo dei deputati LR Laurent Wauquiez che ha assicurato di non voler stare dalla parte degli estremisti, promettendo di difendere le idee della destra e di votare leggi che "andranno in questa direzione". A questo proposito, ha ricordato di aver presentato in luglio un "patto legislativo" comprendente misure sull'immigrazione e sulla promozione del lavoro. Se questo "patto legislativo" potesse essere la base di un governo di unita' tra i repubblicani e il campo presidenziale non ci sarebbe pero' alcuna garanzia che possa sopravvivere a una censura parlamentare.
Governo tecnico
La soluzione potrebbe quindi essere un governo tecnico, composto da esperti (economisti, alti funzionari, diplomatici, ecc.) supervisionati da una personalita' consensuale a Matignon. Un concetto un po' vago in Francia e che non e' mai esistito sotto la Quinta Repubblica. La Francia ha conosciuto un governo di unita' nazionale che riuniva quasi tutti i partiti (eccetto il PCF) come quello di Michel Debre' (1959-1962). I "tecnici" erano stati effettivamente a capo di governi, come Raymond Barre nel 1976 o Jean Castex nel 2020, ma entrambi avevano un mandato politico e una maggioranza nell'Assemblea nazionale.
La destituzione di Emmanuel Macron
La crisi politica iniziata la sera delle elezioni europee con lo scioglimento dell'Assemblea nazionale, potrebbe finire con la destituzione di Emmanuel Macron? E l'instaurazione di nuove elezioni presidenziali? E' l'auspicio degli Insoumis che lunedì hanno già annunciato una mozione di licenziamento che sarà presentata alla sede dell'Assemblea nazionale "ai sensi dell'articolo 68 della Costituzione". Per avere successo pero' questa mozione deve essere approvata dall'ufficio dell'Assemblea nazionale, dove l'Nfp detiene la maggioranza. Ma l'appoggio di ecologisti, socialisti e comunisti all'approccio di Lfi non è assolutamente garantito.