AGI - Il 30 agosto scadrà il termine indicato dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, per l'indicazione dei nuovi commissari da parte dei governi Ue. Finora sono stati fatti 22 nomi, di cui solo sei donne. Restano ancora da definire - o ufficializzare - cinque, tra cui quello italiano.
I nomi già ufficializzati sono ovviamente quelli della presidente, la tedesca von der Leyen, e della estone Kaja Kallas che avrà l'incarico di Alto rappresentante per la Politica estera, oltrechè di vice presidente della Commissione.
Parte quindi in salita la composizione della nuova squadra dell'esecutivo europeo: anche nell'improbabile scenario in cui i cinque restanti Paesi (Italia, Belgio, Bulgaria, Portogallo e Danimarca) proponessero candidate, l'esito sarebbe di 16 uomini e 11 donne con meno parità rispetto al Collegio uscente (14-13) anche se comunque leggermente migliore di quello del 2014.
I ventisei hanno platealmente ignorato la richiesta di von der Leyen di nominare un uomo e una donna in modo da formare un puzzle di posizioni e portafogli il più egualitario possibile. D'altronde i governi non sono legalmente tenuti a soddisfare la richiesta. Inoltre, von der Leyen aveva già esentato dal farlo i Paesi che volevano riconfermare i commissari già in carica (categoria a cui appartengono cinque uomini).
La partita si farà più complicata al Parlamento europeo che è obbligato a "tenere in particolare considerazione" la parità quando approverà la nuova Commissione a metà autunno. Tuttavia difficilmente sarà il motivo per cui verrà respinta ma senza dubbio renderà più ostiche le audizioni nelle varie commissioni parlamentari per alcuni candidati uomini.
Oltre a von der Leyen e Kallas, le altre quattro donne nominate sono Teresa Ribera (Spagna); Dubravka Suica (Croazia); Jessika Roswall (Svezia) e Henna Virkkunen (Finlandia).
I sedici commissari nominati sono invece Valdis Dombrovskis (Lettonia); Thierry Breton (Francia); Wopke Hoekstra (Paesi Bassi), Oliver Varhelyi (Ungheria); Maros Sefcovic (Slovacchia); Christophe Hansen (Lussemburgo); Victor Negrescu (Romania); Magnus Brunner (Austria); Jozef Sikela (Repubblica Ceca); Apostolos Tzitzikostas (Grecia); Michael McGrath (Irlanda); Glenn Micallef (Malta); Piotr Serafin (Polonia); Tomaz Vesel (Slovenia); Costas Kadis (Cipro) e Andrius Kubilius (Lituania).