AGI - Il Brasile è "in guerra con incendi e criminalità": lo ha detto il ministro dell'Ambiente, Marina Silva, nel decretare lo stato di emergenza in 45 città dello Stato di San Paolo (sud-est). Al termine di un incontro di crisi con il presidente Luiz Inacio Lula da Silva, il ministro ha annunciato che la polizia federale ha aperto delle indagini per fare luce sulle cause degli incendi boschivi che hanno colpito la regione negli ultimi giorni.
"La polizia indagherà e il governo lavorerà con tutti gli Stati per combattere gli incendi", ha poi scritto Lula su X. Il governatore di San Paolo, Tarcisio de Freitas, che ha dichiarato lo stato di emergenza in 45 comuni, ha annunciato nelle scorse ore l'arresto di due persone sospettate di aver appiccato incendi.
Una delle zone più colpite è Ribeirao Preto, una città di oltre 700 mila abitanti situata a circa 300 chilometri a nord di San Paolo, nel cuore di un importante polo agricolo.
Nuvole di fumo sono state avvistate anche in diverse città di altre regioni, inclusa la capitale Brasilia (centro-ovest). Secondo i dati raccolti dai satelliti dell'Istituto Nazionale per la Ricerca Spaziale (Inpe), lo Stato di San Paolo sta vivendo il mese di agosto peggiore per gli incendi da quando sono iniziate le registrazioni nel 1998, con 3.480 casi identificate. Si tratta di più del doppio del totale dello scorso anno.
La diffusione degli incendi è favorita da un periodo di siccità eccezionale, nello Stato di San Paolo, ma anche in Amazzonia (nord), dove infuriano gli incendi boschivi. Dall'inizio dell'anno sono stati rilevati oltre 48.674 focolai di incendi nella regione che ospita la più grande foresta tropicale del pianeta, con un aumento del 76% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.