AGI - Il vertice delle nazioni insulari del Pacifico si è aperto oggi nel Regno di Tonga, con il focus sulla situazione climatica della regione. Il blocco di 18 membri si è percorso da spaccature che potrebbero avere conseguenze di vasta portata. Le nazioni del Pacifico sono divise sulle ambizioni della Cina in materia di sicurezza nella regione e sull’opportunità di dedicarsi all'estrazione mineraria in acque profonde. "Ci troviamo in un momento cruciale nella storia della nostra regione", ha dichiarato il segretario del forum Baron Waqa, ex presidente di Nauru.
"Siamo al centro dell'interesse geopolitico globale. Siamo in prima linea nella battaglia contro il cambiamento climatico". In apertura della riunione dei leader, il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha avvertito che salvare la regione del Pacifico significa "salvare il mondo" dalla crisi climatica.
"Le decisioni prese dai leader mondiali nei prossimi anni determineranno il destino, in primo luogo degli abitanti delle isole del Pacifico, ma anche di tutti gli altri", ha aggiunto Guterres. "In altre parole: Se salviamo il Pacifico, salviamo il mondo".
Stato Tuvalu, chi inquina paghi di più
"Se inquini, devi pagare". Lo sostiene il ministro del clima dello stato di Tuvalu che al Forum delle Isole del Pacifico ha esortato le nazioni che producono emissioni a farsi carico dei crescenti costi dei danni climatici.
"Dobbiamo davvero assicurarci di continuare a spingere per l'azione dei paesi che sono i più inquinanti. I costi per chi inquina dovrebbero essere sul tavolo", ha detto Maina Talia.