AGI - Nuova escalation di Israele su Gaza, mentre al Cairo va in scena l'ultimo tentativo dei mediatori di Usa, Egitto e Qatar, per riuscire a raggiungere un accordo sulla tregua e gli ostaggi. Oggi le forze israeliane si sono spinte più a fondo nelle aree centrali e meridionali della Striscia. Funzionari sanitari palestinesi hanno affermato che gli attacchi hanno ucciso almeno 22 persone in tutta l'enclave.
L'affondo militare di Tel Aviv, nel tentativo di stanare Hamas, arriva poche ore dopo che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha fatto pressione sul primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sull'urgenza di siglare un accordo per una tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi, come ha reso noto la Casa Bianca. Mesi di colloqui a intermittenza su un cessate il fuoco hanno ruotato intorno alle stesse questioni, ma Israele e Hamas hanno mantenuto fermamente le loro richieste.
Fonti israeliane, questa mattina, hanno fatto sapere che il premier Netanyahu non ha cambiato la sua posizione sulla presenza militare lungo il 'corridoio di Filadelfia'. Affermazioni che smentiscono un pezzo del Washington Post in cui funzionari americani, in forma anonima, riferiscono che Netanyahu avrebbe invece offerto alcune concessioni sulla questione del controllo di questa zona cuscinetto tra Gaza e l'Egitto, dopo la sua telefonata ieri sera col presidente Usa.
Il corridoio di Filadelfia corre lungo il confine tra Gaza e l'Egitto, dove Hamas per anni ha introdotto di nascosto armi e componenti di armi. Netanyahu ha insistito sul fatto che Israele non si ritirerà per impedire ad Hamas di riarmarsi. Intanto nella città di Beit Lahiya, nella parte settentrionale di Gaza, un attacco a una casa ha ucciso 11 persone, mentre un altro ne ha uccise sei, tra cui un giornalista locale, in una casa nel campo di Al-Maghazi nella Striscia di Gaza centrale, hanno affermato i medici. Altri cinque sono stati uccisi in attacchi separati nel sud.
L'esercito israeliano ha affermato che le sue forze hanno intensificato le operazioni a Deir Al-Balah, nella Gaza centrale, e Khan Younis, nel sud, smantellando decine di strutture militari, localizzando razzi e uccidendo militanti, nelle ultime 24 ore.
La telefonata tra Biden e Netanyahu è seguita a un viaggio lampo nella regione del segretario di Stato americano Antony Blinken che ha tentato di colmare le distanze tra Israele e Hamas, senza però esito. Hamas, che incolpa Israele e gli Stati Uniti per la mancata conclusione di un accordo, vuole un'intesa che ponga fine alla guerra a Gaza e rilasci ostaggi israeliani e stranieri a Gaza in cambio della libertà di molti palestinesi incarcerati da Israele. Ma Netanyahu afferma che la guerra finirà solo una volta sconfitto Hamas e che un cessate il fuoco per consentire lo scambio di ostaggi e prigionieri sarebbe solo una pausa temporanea mentre il gruppo militante rimane una minaccia.
Al Cairo da oggi si tenterà il tutto per tutto. Rapporti recenti indicano che i colloqui non stanno solo rallentando, secondo altri esperti sarebbero invece già falliti. Il rifiuto di Hamas di scendere a compromessi ha portato a un crescente pessimismo, con i funzionari statunitensi preoccupati che il fallimento possa portare a un conflitto regionale più ampio, coinvolgendo Hezbollah e persino l'Iran, che ha già minacciato Israele.