AGI - I servizi di sicurezza russi (Fsb) hanno aperto un'inchiesta contro i due giornalisti della Rai che hanno realizzato un reportage dalla regione al confine di Kursk, teatro di un'offensiva delle truppe ucraine. L'accusa è di aver attraversato "illegalmente" il confine, entrando nella Federazione russa dall'Ucraina. Lo ha riferito il servizio stampa dell'Fsb come riportano le agenzie russe.
L'Fsb "ha aperto un'indagine penale" contro la giornalista Stefania Battistini e l'operatore Simone Traini per "attraversamento illegale della frontiera", hanno riferito i Servizi in un comunicato. L'ambasciatrice italiana in Russia, Cecilia Piccioni, è stata convocata a Mosca dal ministero degli Esteri in relazione al caso.
l'Fsb ha anche fatto sapere che sta effettuando "una valutazione giuridica dei materiali distribuiti dai media che indicano la presenza sul territorio del posto di controllo russo di Sudzha del corrispondente Nick Paton Walsh". "Sulla base dei cui risultati verrà presa una decisione procedurale", si legge nel comunicato rilanciato dalle agenzie russe.
Come i due inviati della Rai, anche Nick Paton Walsh della Cnn ha firmato un reportage dalla città di Sudzha, di cui le truppe ucraine hanno rivendicato il controllo nell'ambito della loro offensiva in corso nella regione di Kursk da oltre 10 giorni.
Al Tg1 delle 20, l'inviata Stefania Battistini ha raccontato il dietro le quinte del reportage realizzato assieme all'operatore Simone Traini e che si è trasformato in uno scoop mondiale, come ha evidenziato la Rai in una nota: "La prima troupe internazionale ad entrare in territorio russo teatro dell'incursione ucraina - ha spiegato l'azienda di viale Mazzini -. Un reportage che ha rispettato le norme del diritto internazionale sulla figura specifica del corrispondente di guerra e che aveva come solo scopo quello di testimoniare, di vedere con i nostri occhi, di documentare la realtà di un conflitto".
Questa la versione di Battistini: "Abbiamo attraversato il confine sopra una semplice macchina, abbiamo documentato i combattimenti per la prima volta in territorio russo. Abbiamo seguito questo conflitto da 10 giorni prima dell'invasione russa. E abbiamo pensato fosse giusto farvi vedere anche questa faccia della guerra. Ci sembrava importante esserci e raccontare questa parte della realtà". L'inviata Rai e l'operatore "erano vestiti in maniera distinta dai militari e avevano in evidenza la scritta 'Press'. Questo prevedono le convenzioni internazionali per i corrispondenti di guerra. Senza voler violare le leggi della Federazione russa, possiamo raccontare solo ciò che ci è consentito di vedere".