AGI - I lavoratori della più grande miniera di rame del mondo, in Cile, hanno revocato lo sciopero ieri dopo aver raggiunto un accordo sui salari con il gigante minerario australiano Bhp. L'azione sindacale, iniziata martedì nella miniera di Escondida, è terminata dopo che l'azienda ha presentato una nuova proposta accettabile per i lavoratori, ha dichiarato il principale sindacato in un comunicato.
Lo sciopero era stato sospeso venerdì mattina, quando si erano riaperte le trattative sulle richieste dei lavoratori di ridurre le giornate lavorative e di aumentare i bonus, tra le altre cose. La Bhp ha dichiarato che le parti hanno raggiunto un consenso "su una proposta per un nuovo contratto collettivo". Uno dei principali punti critici era la richiesta di dividere tra i lavoratori l'equivalente dell'1% dei dividendi degli azionisti.
Il Cile è il più grande produttore di rame al mondo, con una produzione annuale di oltre cinque milioni di tonnellate, quasi un quarto della produzione globale. Escondida, una miniera a cielo aperto situata ad Antofagasta, nel nord del Paese, produce quasi 1,1 milioni di tonnellate di rame all'anno, circa il 5,4% dell'offerta globale.
Il sindacato principale, che rappresenta 2.400 lavoratori di Escondida, ha dichiarato di aver raggiunto un accordo sui benefici pensionistici, sulla copertura sanitaria e sul miglioramento delle opportunità di istruzione per i dipendenti della miniera e i loro figli. Le parti hanno anche concordato un bonus una tantum di 35.000 dollari per ogni lavoratore.
Quando nel 2017 i lavoratori della miniera hanno scioperato per 44 giorni - il più lungo nella storia mineraria del Cile - BHP ha perso 740 milioni di dollari, contribuendo a un calo dell'1,3% del PIL del Paese.