AGI - In tutta Europa cresce il malcontento dei cittadini costretti a convivere con orde di turisti. A luglio, i manifestanti sono scesi in piazza a Palma, la capitale di Maiorca, portando cartelli con slogan come “no al turismo di massa” e “turismo, ma non così”. La crisi abitativa dell'isola è fuori controllo e molti ragazzi sono costretti a vivere con i genitori a causa degli affitti alle stelle.
L'aumento del numero di visitatori sta intensificando la pressione sulle risorse limitate dal clima: in alcune zone dell'isola, a luglio sono state annunciate restrizioni sull'uso dell'acqua.
Le strade sono intasate da auto a noleggio e il trasporto pubblico non è in grado di sostenere il numero sempre crescente di turisti; Maiorca, che ha una popolazione di poco meno di un milione di abitanti, prevede di ospitare circa 20 milioni di visitatori quest'anno.
Maiorca non è l'unica a ospitare proteste contro l'eccessivo turismo: migliaia di persone provenienti da tutto il sud della Spagna sono scese in piazza a Malaga il 29 luglio, mentre l'Unesco ha recentemente avvertito che questa ondata di opposizione potrebbe diffondersi in tutta Europa.
Quest'estate Barcellona è stata al centro dell'attenzione dopo che i manifestanti hanno colpito i turisti con pistole ad acqua. Nelle destinazioni che hanno attirato un numero crescente di visitatori dopo la pandemia, ci si chiede come si possa trovare un equilibrio tra accogliere i visitatori - e i posti di lavoro e le entrate che portano - e preservare i luoghi per chi ci vive tutti i giorni. A giugno Barcellona ha annunciato che vieterà l'affitto di appartamenti ai turisti entro il 2028, dopo le proteste degli abitanti del luogo.
Ma la protesta non riguarda solo la Spagna. Nella capitale portoghese Lisbona, il crescente numero di turisti sta mettendo sotto pressione il mercato immobiliare. Dopo la pandemia, si sono trasferiti qui coloro che lavorano da remoto attratti da vantaggi come il visto per nomadi digitali del Portogallo, che offre un anno di residenza se si dimostra un reddito minimo di 2.800 euro al mese. Da allora il Portogallo ha attuato un giro di vite sugli affitti per vacanze e ha limitato il regime del “visto d'oro”, che offriva agli stranieri la possibilità di ottenere la cittadinanza acquistando una proprietà del valore di almeno 500.000 euro.
Il caso "Italia"
L'Italia non è immune al problema. Dopo la pandemia si registrano record di presenze in tutte le più grandi città e tra pochi mesi Roma si prepara a ospitare il Giubileo. Da tempo, contro l'invasione del centro storico di locali del divertimento, paninoteche e mini market, l'amministrazione capitolina lavora a un nuovo regolamento per la salvaguardia delle botteghe storiche e degli esercizi di prossimità per tutelare i residenti.
A Firenze, la neo sindaca Sara Funaro ha proposto e approvato un divieto per gli affitti brevi nell'area Unesco della città. A Venezia, è stato introdotto a partire da quest'anno un ticket di ingresso alla Laguna nelle giornate più "calde" e anche alle Cinque Terre si stanno studiando soluzioni simili.
"Io non sono per i divieti assoluti, dobbiamo regolamentare e non criminalizzare gli affitti brevi che in molte aree italiane, dove scarseggiano gli alberghi gli affitti brevi sono fondamentali per accogliere i turisti. Per questo come governo abbiamo inserito il Cin per regolamentare e gestire il fenomeno". Ha spiegato la ministra del Turismo, Daniela Santanchè in un'intervista a Il Tirreno che ribadisce che l'impegno deve essere quello di destagionalizzare i flussi turistici e attrarre i visitatori verso altre mete meno gettonate, ma non per questo meno belle.