AGI - Nelle stesse ore in cui cresce il timore che un contrattacco iraniano contro Israele possa scatenare una guerra totale in Medio Oriente, le Nazioni Unite hanno reso noto che nove dei 19 dipendenti della loro agenzia per i rifugiati palestinesi (UNRWA), indagati dopo le accuse israeliane di collusione con Hamas, "potrebbero essere stati coinvolti" nell'attacco del 7 ottobre 2023 al sud di Israele da parte del movimento islamista, che ha scatenato la guerra a Gaza, e sono a un passo dal licenziamento.
"Abbiamo informazioni sufficienti per intraprendere le azioni che stiamo intraprendendo, ovvero il licenziamento di queste nove persone", ha dichiarato il l vice portavoce di Antonio Guterres, Farhan Haq. A fine gennaio, le autorità israeliane hanno accusato per la prima volta 12 dipendenti dell'Unrwa di essere coinvolti nell'attacco del 7 ottobre compiuto dal gruppo islamista palestinese, scatenando una bufera contro l'agenzia, colonna portante degli aiuti umanitari a Gaza. Altri sette nomi sono stati successivamente aggiunti alla lista.
Le accuse spinsero i principali donatori a sospendere i finanziamenti all'agenzia, che conta piu' di 30.000 dipendenti al servizio di 5,9 milioni di palestinesi nella regione, di cui 13.000 a Gaza. Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres ha immediatamente richiesto un'indagine da parte dell'Ufficio dei servizi di supervisione interna delle Nazioni Unite (OIOS). Per una persona, "l'OIOS non ha ottenuto alcuna prova a sostegno delle accuse" e in altri nove casi le prove "non sono state sufficienti a dimostrare il coinvolgimento dei dipendenti", ha spiegato ancora Haq.
"Per quanto riguarda gli altri nove casi, le prove ottenute (dall'OIOS) indicano che i dipendenti dell'Unrwa potrebbero essere stati coinvolti negli attacchi armati del 7 ottobre", ha aggiunto, assicurando che queste persone saranno licenziate. "Non possono lavorare per l'Unrwa", ha insistito il responsabile dell'agenzia Philippe Lazzarini in un comunicato. Il personale dell'agenzia deve "rispettare" i principi delle Nazioni Unite "dentro e fuori", ha aggiunto, insistendo sul principio della "neutralita' umanitaria".
La situazione in Medio Oriente di ora in ora si sta facendo delicatissima su ogni fronte. L'Iran ha emesso un avviso alle compagnie aeree, conosciuto come NOTAM, per avvisare delle interruzioni del segnale GPS nel Paese, lo scrive il Times of Israel. La portata di queste interruzioni non è immediatamente chiara, ne' chi possa esserci dietro, sebbene le interruzioni del GPS siano talvolta utilizzate per confondere il puntamento dei missili a guida di precisione.
E lunedì alcuni razzi sono stati lanciati contro una base irachena che ospita truppe statunitensi, giorni dopo che un attacco degli Stati Uniti ha ucciso quattro combattenti iracheni filo-iraniani, tra i timori di una conflagrazione regionale, hanno detto fonti irachene. "Sono stati lanciati razzi contro la base di Al-Assad" nella provincia di al-Anbar, ha detto la fonte della sicurezza, mentre un comandante di un gruppo armato filo-iraniano ha detto che almeno "due razzi hanno preso di mira" la base.
Nell'attacco alcuni americani sono rimasti feriti: "C'è stato un sospetto attacco missilistico contro le forze statunitensi e della coalizione presso la base aerea di Al-Assad in Iraq. Secondo le prime indicazioni, diversi membri del personale statunitense sono rimasti feriti", ha dichiarato un portavoce della difesa statunitense
Nel frattempo, Joe Biden ha tenuto colloqui di crisi con la sua squadra di sicurezza nazionale. Il Presidente degli Usa e il Segretario di Stato Antony Blinken sono impegnati in una frenetica diplomazia per cercare di allentare le tensioni innescate da un presunto attacco israeliano che ha ucciso il leader politico di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran. L'incontro nella situation room, fortemente protetta, con i funzionari, tra cui la vicepresidente Kamala Harris, avrebbe "discusso degli sviluppi in Medio Oriente", ha dichiarato la Casa Bianca.
In precedenza, Biden ha telefonato al re Abdallah II di Giordania, mentre Blinken ha chiamato il primo ministro del Qatar e il ministro degli Esteri dell'Egitto, i due attori principali dei negoziati per il cessate il fuoco tra Israele e Hamas. "E' importante che tutte le parti prendano provvedimenti nei prossimi giorni per evitare un'escalation e calmare le tensioni", ha dichiarato ai giornalisti il portavoce del Dipartimento di Stato Matthew Miller, descrivendo le telefonate di Blinken con i funzionari della regione.
Biden e il re giordano, nel frattempo, hanno "discusso i loro sforzi per ridurre le tensioni regionali, anche attraverso un cessate il fuoco immediato e un accordo per il rilascio degli ostaggi", ha dichiarato la Casa Bianca in una nota sulla telefonata. Le speranze di un cessate il fuoco tra Israele, alleato chiave degli Stati Uniti, e Hamas a Gaza hanno subito un duro colpo con l'assassinio di Haniyeh e l'uccisione del capo militare di Hezbollah, Fuad Shukr, avvenuta poche ore prima a Beirut.
Gli Stati Uniti hanno inviato nella regione altri jet da combattimento e aerei da guerra per sostenere Israele Domenica Blinken ha detto alle sue controparti dei Paesi del G7 che qualsiasi attacco, che si aspettava fosse un'impresa congiunta di Hezbollah e dell'Iran, sarebbe potuto avvenire entro 24-48 ore, gia' oggi, come ha riferito il sito di notizie statunitense Axios. Blinken ha chiesto alle sue controparti di esercitare pressioni diplomatiche su Teheran, Hezbollah e Israele per "mantenere la massima moderazione", ha aggiunto.
Blinken ha anche sottolineato la necessita' di calmare le tensioni regionali in una telefonata con il primo ministro iracheno Mohamed Shia al-Sudani, dove alcuni gruppi allineati con l'Iran hanno preso di mira le truppe statunitensi durante la guerra di Gaza, ha dichiarato il Dipartimento di Stato. Il vice consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jon Finer, ha dichiarato domenica che gli Stati Uniti stanno "facendo tutto il possibile per assicurarsi che la situazione non degeneri".
Ma l'agitazione si è aggravata, poiche' il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e Biden sono sempre piu' in disaccordo, nonostante un incontro alla Casa Bianca meno di due settimane fa. Biden ha appoggiato Israele dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre. Ma giovedi' Biden ha dichiarato di aver avuto una telefonata "molto diretta" con Netanyahu per esortarlo a raggiungere un accordo per il cessate il fuoco, aggiungendo che l'assassinio di Haniyeh non ha "aiutato" le tensioni.
La conversazione si e' fatta accesa, con Netanyahu che ha respinto l'ipotesi che stesse deliberatamente cercando di sabotare gli sforzi per raggiungere un accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi, secondo quanto riportato dal New York Times e da Axios.