AGI - Il Kerala sommerso dal fango e dalle frane provocate dalle alluvioni che da giorni devastano questo stato del Sud dell'India. Almeno 93 persone sono state uccise e si teme che decine siano ancora intrappolate dopo che le forti piogge hanno innescato enormi smottamenti. Le frane hanno colpito le zone collinari nel distretto di Wayanad nelle prime ore di oggi. Le operazioni di soccorso sono in corso, ma sono ostacolate dalle precipitazioni continue e dal crollo di un ponte cruciale.
"La situazione continua a essere molto grave. Le vittime potrebbero aumentare", ha detto ai media V Venu, funzionario dello stato. Le frane sono il disastro peggiore che ha colpito il Kerala dal 2018, quando le inondazioni mortali hanno ucciso più di 400 persone.
Le autorità hanno fatto sapere che sono stati dispiegati più di 200 militari per assistere le forze di sicurezza nelle operazioni di ricerca e soccorso. Stracolmi gli ospedali dove si riversano i feriti, circa 250 persone sono state finora salvate e trasferite nei campi di soccorso. Oltre ai 65 decessi confermati a Wayanad, sono stati trovati 16 corpi nel fiume Chaliyar, che sfocia nel vicino distretto di Malappuram. Sono state trovate anche le parti del corpo di alcune altre persone. Le frane hanno colpito diverse aree del distretto, tra cui Mundakkai, Attamala, Chooralmala e Kunhome.
Sui social si ripetono video che mostrano fiumi di acqua fangosa che sgorga attraverso strade e aree boschive, spazzando via case e lasciando persone e veicoli bloccati. Un ponte che collega Chooralmala a Mundakkai e Attamala è crollato, isolando i due luoghi e rendendo difficile per il personale di soccorso raggiungere le famiglie intrappolate.
Le squadre di soccorso statali e nazionali stanno conducendo operazioni di salvataggio aiutate dagli abitanti. Raghavan C Arunamala, un abitante del posto, ha descritto alla Bbc scene orribili: "Ho visto un uomo intrappolato tra i detriti che gridava aiuto. I vigili del fuoco e i soccorritori hanno cercato di contattarlo nelle ultime ore", ha detto. I media locali riferiscono che le persone si stanno riversando negli ospedali per cercare i propri cari. Si ritiene che circa 350 famiglie vivevano nelle regioni colpite, dove si trovano numerose piantagioni di thé e cardamomo. La maggior parte delle vittime sono persone che lavoravano nelle piantagioni e probabilmente dormivano nelle loro tende di fortuna quando si sono verificate le frane.
Una situazione che non accenna a migliorare: il distretto di Wayanad e le aree limitrofe sono infatti ancora in allerta a causa delle previsioni di forti piogge. Scuole e college sono stati chiusi in 10 dei 14 distretti. Nel 2019, 17 persone sono morte dopo una la frana ha colpito Puthumala a Wayanad, a circa 10 km dalle aree attualmente colpite.
La tragedia e' stata evocata anche nel Parlamento indiano con il vicepresidente Jagdeep Singh Dhankar, presidente della Camera alta, che l'ha definita una "situazione molto dolorosa". Domani il leader del Congresso Rahul Gandhi, ex parlamentare di Wayanad, visitera' il distretto. Intanto il primo ministro Narendra Modi ha scritto su X di aver parlato con il primo ministro del Kerala Pinarayi Vijayan e di aver assicurato l'aiuto del governo federale negli sforzi di soccorso. Modi ha anche annunciato un risarcimento di 200.000 rupie, circa 2200 euro, alle famiglie delle vittime e 50.000 rupie, circa 500 euro, ai feriti.