AGI - Il comitato dell'UNESCO ha approvato l'iscrizione del monastero di Sant'Ilarione, a Gaza, nella lista dei patrimoni dell'umanità per proteggerlo dagli effetti della guerra in Medio Oriente. Si tratta di uno dei monasteri più antichi della Palestina. Lo scorso dicembre, l'Unesco si era detta "profondamente preoccupata per l'impatto dei combattimenti in corso" sul patrimonio culturale in Palestina e ha invitato in una dichiarazione tutte le parti coinvolte nel conflitto a evitare che i beni culturali siano bersaglio di attacchi. La sua registrazione oggi arriva dopo che l'organismo gli aveva concesso il massimo grado di immunità lo scorso dicembre, in attesa della sua nomina "d'urgenza" durante l'assemblea di Nuova Delhi. Inoltre, il suo nuovo status gli consentirà di accedere a ulteriore assistenza finanziaria da parte dell'Unesco.
Il monastero, situato nel sud di Gaza, fu fondato nel terzo secolo ma, secondo l'Unesco, è in rovina da quando fu distrutto nel 614. Il sito contiene le rovine di due chiese, un luogo di sepoltura, una sala battesimale, un cimitero pubblico, una sala delle udienze e sale da pranzo. L'organizzazione definisce il luogo come "una testimonianza eccezionale e unica del cristianesimo a Gaza" e sottolinea che è diventato "un centro di religione cosmopolita" su un'importante rotta commerciale.
Altri siti Patrimonio dell'Umanità in Palestina includono la Basilica della Natività e il Cammino di Pellegrinaggio a Betlemme, l'antica città di Gerico, l'antica città di Hebron e il paesaggio culturale del sud di Gerusalemme, che comprende coltivazioni di ulivi e vigneti sulla collina di Battir.