AGI - A oltre 60 anni dal debutto della Barbie originale in tutti i negozi di giocattoli, l'azienda Mattel ha lanciato la prima bambola non vedente, con bastone bianco e rosso e occhiali da sole, e un'altra bambola nera con sindrome di Down (dopo la versione in bianco uscita lo scorso anno). L'attivista per i disabili Lucy Edwards, che ha perso la vista a 17 anni, è la protagonista di una campagna pubblicitaria i cui lanci sono stati effettuati in collaborazione con l'American Foundation for the Blind (AFB) e la National Down Syndrome Society, con l'obiettivo di garantire che il design di questi giocattoli rifletta fedelmente la comunità che rappresentano.
La bambola include anche un'articolazione del gomito per garantirle un uso confortevole del bastone. Mattel ha anche condotto test con bambini ciechi e ipovedenti per garantire che la Barbie fornisse un'esperienza di gioco accessibile e soddisfacente.
Secondo il comunicato della AFB, organizzazione dedicata alla creazione di nuove possibilità per le persone affette da cecità e ipovisione, entrambi i design sono stati creati “per consentire a un numero ancora maggiore di bambini di trovare una bambola che li rappresenti e per ispirare tutti loro a raccontare più storie attraverso il gioco”.
“Riconosciamo che Barbie è molto più di una bambola; rappresenta l'espressione di sé e può creare un senso di appartenenza”, ha dichiarato Krista Berger, vicepresidente senior di Barbie e responsabile globale delle bambole, secondo la dichiarazione rilasciata da AFB.
Barbie, incentrata su una giovane donna statunitense, fu commercializzata da Mattel dal 9 marzo del 1959. E' considerata la bambola più venduta di sempre al mondo (tre pezzi al secondo, secondo l'azienda). Oltre un miliardo di esemplari è stato venduto in almeno 150 nazioni. Il prodotto della linea più venduto è stata la Totally Hair Barbie, con capelli acconciabili lunghi fino ai piedi della bambola, distribuita nel 1992.