AGI - Sale il numero degli arrestati dalle autorità del Bangladesh durante le proteste degli studenti contro le quote per il reclutamento nel servizio civile, duramente represse: sono oltre 2.500, di cui la metà nella capitale. Almeno 174 persone, tra cui diversi agenti di polizia, sono morte durante i disordini, secondo una stima basata sui dati forniti dalla polizia e dagli ospedali. Le proteste studentesche contro le quote per il reclutamento nel pubblico impiego sono degenerate nella peggiore ondata di violenza da quando la prima ministra Sheikh Hasina é salita al potere 15 anni fa.
Le autorità hanno imposto il coprifuoco, dispiegato soldati in tutto il paese dell'Asia meridionale e chiuso Internet a livello nazionale, limitando in modo significativo il flusso di informazioni. Domenica, la Corte Suprema ha ridotto le quote che riservano posti di lavoro redditizi ad alcuni gruppi considerati vicini al partito al potere Awami League. Ieri il movimento studentesco che ha organizzato le proteste le ha sospese per 48 ore: il leader di Studenti contro la discriminazione, Nahid Islam, ha detto di non volere riforme "a costo di tanto sangue".
Oggi nella capitale era visibile una forte presenza militare, con blocchi ad alcuni incroci e sulle strade principali, ma per le strade circolavano più cittadini e centinaia di riscio'. Lo stesso Nahid Islam é in ospedale, dopo essere stato rapito e picchiato. Oggi Studenti contro la discriminazione ha fatto sapere che almeno quattro dei suoi leader sono scomparsi, chiedendo alle autorità di "riportarli a casa".
Il leader delle manifestazioni studentesche in Bangladesh, Nahid Islam, ha prolungato la sospensione delle proteste per altre 48 ore.
"Durante le 48 ore non organizzeremo alcuna protesta. La nostra richiesta è che il governo ripristini Internet, ritiri il coprifuoco, riapra i campus e protegga gli studenti manifestanti", ha dichiarato.