AGI - Dopo che un orso ha aggredito e ucciso un escursionista, il parlamento romeno ha approvato per quest'anno l'abbattimento di quasi 500 orsi. L'obiettivo è controllare la "sovrappopolazione" delle specie protette, ma a nessuno sfugge che il voto parlamentare sia venuto sull'onda delle proteste innescate dall'aggressione. Secondo il ministero dell'Ambiente, la Romania ospita la più grande popolazione di orsi bruni d'Europa al di fuori della Russia: 8.000 esemplari e negli ultimi vent'anni sono state 26 le persone uccise e 274 quelle ferite gravemente dai plantigradi.
Dopo la morte di un escursionista 19enne lungo un famoso sentiero nei Carpazi, il primo ministro Marcel Ciolacu ha convocato i parlamentari dalla pausa estiva per partecipare a una sessione di emergenza del parlamento. La legge adottata lunedì autorizza l'abbattimento di 481 orsi nel 2024, più del doppio dei 220 totali dello scorso anno. I deputati hanno sostenuto che la "sovrappopolazione" degli orsi ha portato a un aumento degli attacchi, pur ammettendo che la legge non impedirà gli attacchi in futuro.
I gruppi ambientalisti sono insorti contro la misura. "La legge non risolve assolutamente nulla", ha detto all'AFP il biologo del World Wildlife Fund Calin Ardelean, sostenendo che l'attenzione dovrebbe essere spostata verso la "prevenzione e l'intervento" e sui cosiddetti "orsi problematici". Secondo il WWF Romania, gli abbattimenti non risolveranno il problema a meno che non vengano messe in atto misure per tenere gli orsi lontani dalle comunità, come una migliore gestione dei rifiuti o impedendo alle persone di nutrire gli animali.