AGI - E' corsa a sinistra in Francia per aggiudicarsi il posto a Matignon. La coalizione del Nuovo Fronte Popolare, formata all'ultimo minuto per arginare la paventata vittoria di Rassemblement National, non ha ancora designato un primo ministro e le parti sembrano discutere sull'impronta da dare al nuovo governo: socialisti o Insoumis? I negoziati tra forze variegate continuano e, per il momento, il primo a farsi avanti ufficialmente è stato oggi il segretario dei Socialisti, Olivier Faure. "Il blocco arrivato in testa è quello del Front Populaire - ha detto - ora dobbiamo avere la possibilità di governare. Io sono pronto ad assumere l'incarico di premier".
In tempo stringe anche perchè il fronte presidenziale di Ensamble si sta riorganizzando e non si esclude che presto sul tavolo arrivi un'altra offerta di governo, insieme alla destra repubblicana. Secondo Le Figaro Macron, che ancora non si è espresso sul risultato elettorale, potrebbe addirittura rinunciare ad andare al vertice della Nato a Washington, tanta è la pressione del suo entourage a mantenere il controllo delle proprie posizioni.
Macron conta sul fatto che l'alleanza di gauche è veramente eterogenea: comunisti, ecologisti, socialisti e ribelli (Insoumis), e sul fatto che per loro trovare una figura comune che incarni un progetto non sarà facile. Un nome forse potrebbe uscire dal cappello nel fine settimana, o la prossima. La France insoumise (LFI) avanza l'ipotesi di Clèmence Guettè, 33 anni, molto popolare tra i militanti e molto meno divisiva di Jean-Luc Melenchon, considerato un ostacolo anche nel suo stesso campo.
Tra i nomi anche l''insoumisè dissidente Clementine Autain e l'ecologista Marine Tondelier. Obiettivo comune sono le misure che l'alleanza di sinistra intende prendere sin da subito per ribaltare il corso delle politiche del presidente: l'abolizione della riforma delle pensioni, testo molto impopolare, l'abrogazione della legge sull'immigrazione e l'ennesima riforma dell'assicurazione contro la disoccupazione, oltre all'aumento il salario minimo.
All'alleanza di sinistra si oppongono un solido schieramento macronista (circa 160 seggi), una destra repubblicana che potrebbe svolgere un ruolo centrale (66) e l'estrema destra del Raggruppamento Nazionale (RN) che, con i suoi alleati (piu' di 140), si prepara alle elezioni presidenziali del 2027. I partiti di sinistra "non possono pretendere di governare da soli", ha affermato la presidente dell'Assemblea uscente Yael Braun-Pivet, chiedendo "una road map comune" dai repubblicani alla sinistra socialdemocratica. Ma la partita è ancora tutta da giocare.