AGI - I Patrioti per l'Europa sono 84, da 12 Paesi diversi. E si presentano al Parlamento europeo come terzo gruppo, scavalcando i conservatori dell'Ecr (78) e rilegando in quinta posizione il gruppo dei liberali di Renew (76). Ma a Strasburgo non vige un automatismo tra la quantità e la rilevanza. I patrioti sembrano essere condannati all'isolamento con un cordone sanitario che li terrà lontani da vice presidenze del Parlamento europeo e presidenze delle commissioni. "E' ciò che motiva, tra le altre cose, la formazione di questo grande gruppo", ha spiegato l'eurodeputato di Vox, Jorge Buxadè.
La delegazione spagnola viene tenuta in alta considerazione tra i Patrioti: non solo perché ha lasciato l'Ecr ma è proprio merito dei suoi sei delegati il sorpasso sul gruppo di Giorgia Meloni. Buxadè però si inalbera contro chi gli fa notare che la presidente del Consiglio, leader dell'Ecr, potrebbe averla presa come una coltellata nella schiena. "E' una menzogna. La nostra alleanza, il nostro cameratismo, la nostra amicizia, la nostra collaborazione rimane forte come il primo giorno", assicura.
Il premier ceco, Petr Fiala, l'altro esponente Ecr al tavolo del Consiglio europeo non la vede proprio così. "Diciamo le cose con il loro nome: i Patrioti per l'Europa servono gli interessi della Russia. O consciamente o inconsciamente. E così minacciano la sicurezza e la libertà dell'Europa", ha scritto su X mentre a Bruxelles si riuniva il nuovo gruppo. "Siamo 84 deputati, 12 nazionalità. Superiamo quindi di gran lunga i requisiti stabiliti dal Parlamento europeo. Non è impossibile che questo gruppo si allarghi ulteriormente. Siamo qui per garantire di contrastare con tutte le nostre forze l'evoluzione della politica del Parlamento europeo e delle istituzioni europee", ha spiegato in conferenza stampa il capo della delegazione parlamentare del Rassemblement national, Jean-Paul Garraud.
L'intento è costruire un'Unione europea "più fedele ai fondamenti che permettono agli Stati di lavorare insieme ma rispettando le identità e sovranità" di ognuno. Ci saranno "temi molto importanti, come il patto per le migrazioni e il Green deal sui quali speriamo che la nostra politica possa incidere per contrastare la volontà un pò egemonica della Commissione europea e della maggioranza finora dei Paesi europei Parlamento" ha osservato Garraud.
La prima vicepresidente del gruppo, l'ungherese di Fidesz, Kinga Gàl, ha sottolineato da parte sua che il nuovo gruppo rappresenta "milioni di europei che hanno espresso il desiderio di cambiamento alle elezioni", che sono "contro i patti politici volti a mantenere lo 'status quò e rafforzare il potere di chi è già al potere". "Lavoreremo preservare le radici giudaico-cristiane dell'Europa e dire "no" all'immigrazione irregolare", ha affermato.
Il decollo del gruppo è stata la formalizzazione dell'adesione della delegazione del Rassemblement national, con i suoi trenta deputati che rappresenta la prima al Parlamento europeo. Non è una sorpresa quindi che sia stato eletto presidente il leader di Rn, Jordan Bardella, seppure assente alla riunione per gli ovvi impegni a Parigi. Prima vice presidente invece l'orbaniana di Fidesz, Gàl, per riconoscere il ruolo di fondatore al premier ungherese.
Tra i sei vice presidenti figura Roberto Vannacci per la Lega. Ai trenta francesi, si sommano undici di Fidesz, otto della Lega, sette di Ano (Repubblica Ceca), sei spagnoli di Vox, sei del Pvv olandese, sei dall'austriaco Fpo, tre dal belga Vlaams Belang, due portoghesi di Chega, due del movimento degli automobilisti ceco, uno della Voce della Ragione (Grecia), uno di Lettonia first e uno del Partito popolare danese.
I Patrioti ci tengono a "non chiudere ponti e contatti" con Meloni e i conservatori, continuano a sperare nell'arrivo del Pis polacco (20 deputati) ma confermano che non vi è spazio per l'Afd tedesco (15) che probabilmente cercherà di organizzare un proprio gruppo, ancora più a destra. Potrebbe condividerlo con i sei deputati dell'estrema destra polacca Konfederacja e tre della delegazione spagnola di Salf e altri rimasti tra i non iscritti.