AGI - Poco carismatico ma determinato: il nuovo primo ministro britannico Keir Starmer dovrà soddisfare un Paese assetato di cambiamento, dopo aver completamente rinnovato il partito laburista per riportarlo al potere in Gran Bretagna. Prima delle elezioni, l'ex avvocato per i diritti umani, 61 anni, eletto al Parlamento britannico da soli nove anni, aveva dichiarato che essere leader dell'opposizione era "il lavoro più frustrante che abbia mai fatto" e che non vedeva l'ora di governare. Da quando ha assunto la guida del Labour nel 2020, dopo la sconfitta elettorale del 2019, non ha cambiato di una virgola la sua strategia per conquistare il potere. Si è impegnato a rivoltare e riorientare un partito laburista indebolito dal suo predecessore, Jeremy Corbyn, le cui idee sono molto a sinistra. Non ha paura di licenziare chi non condivide la sua visione interna e sta lavorando duramente per chiudere il capitolo delle accuse di compiacenza verso l'antisemitismo che hanno minato il partito. In campagna elettorale ha promesso di rimettere la politica "al servizio del pubblico" e di mettere "il Paese al primo posto, il partito al secondo", dopo gli scandali che hanno funestato i governi conservatori negli ultimi anni.
Ma per molti britannici Keir Starmer rimane un enigma politico. I suoi oppositori sottolineano i suoi frequenti cambi di posizione e la mancanza di chiarezza del suo programma. Perché questo noto ex avvocato ed ex direttore delle procure di Inghilterra e Galles ha scelto di entrare in politica così tardi? Al giornalista Tom Baldwin, autore di una biografia, ha spiegato che non sopportava più la politica di austerità dei conservatori. "Voleva arrivare al potere e cambiare davvero le leggi, piuttosto che limitarsi ad applicarle", ha detto Baldwin in un podcast del Guardian.
Nel 2015 è stato eletto per la prima volta deputato per un collegio elettorale nel centro-nord di Londra. Nonostante le divergenze con Jeremy Corbyn, Keir Starmer e' diventato il portavoce del partito sulla Brexit. Egli stesso aveva votato per rimanere nell'Ue. Appassionato di calcio e tifoso dell'Arsenal, si impegna ogni settimana in Parlamento, affrontando i primi ministri conservatori: Boris Johnson, Liz Truss e infine Rishi Sunak.
Il suo tono preciso da avvocato contribuisce alla sua immagine un po' austera e poco carismatica. Snsazione accentuata in campagna elettorale, quando si è mostrato più cauto che entusiasta, ma ha saputo capitalizzare il rifiuto dei conservatori nei suoi confronti.
Pur dichiarandosi "socialista", il suo programma di governo "pro-business" sostiene la disciplina di bilancio in tempi di ristrettezze finanziarie. Allo stesso tempo, promette di riparare i servizi pubblici. "Crede che lo Stato debba essere un facilitatore e che debba essere presente come rete di sicurezza", analizza il professore di scienze politiche Tim Bale, che vede in questo un'influenza della sua storia familiare.
Breve biografia
Nato il 2 settembre 1962, Keir Rodney Starmer è cresciuto alla periferia di Londra con un fratello e due sorelle, un padre distante e una madre affetta da una rara malattia articolare che l'ha resa invalida per anni. "Mio padre era un attrezzista e mia madre un'infermiera", ripete in una frase che è diventata un "espediente" deriso della sua campagna elettorale. "So cosa significa lottare per pagare le bollette", ha detto spesso, in un periodo in cui il Paese soffriva di un'inflazione a due cifre. Flautista, violinista - ha preso lezioni con Norman Cook, famoso come Fatboy Slim - ha studiato in una "grammar school", quegli istituti pubblici riservati agli alunni migliori.
Dopo aver studiato legge a Leeds e poi a Oxford, Keir Starmer e' entrato in uno studio specializzato in diritti umani, difendendo sindacati e attivisti ambientali contro McDonald's e combattendo la pena di morte nei Caraibi. Nel 2003 ha assunto il suo primo incarico ufficiale, aiutando a ricostruire il servizio di polizia in Irlanda del Nord dopo i Troubles, prima di diventare Direttore delle Procure per l'Inghilterra e il Galles nel 2008. Keir Starmer, chiamato dai genitori come il fondatore del Labour Keir Hardie, è stato nominato cavaliere nel 2014 dalla Regina Elisabetta II. E' sposato dal 2007 con un'ex avvocatessa e operatrice sanitaria di origini ebraiche.
La coppia ha due figli adolescenti e il nuovo Primo Ministro spera di continuare la tradizione familiare a Downing Street di non lavorare più dopo le 18 del venerdi' per trascorrere del tempo con la famiglia. L'avvocato Gavin Millar, un amico che ha lavorato con lui, lo descrive come "molto scrupoloso, molto laborioso". A Downing Street, secondo Millar, "sarà anche molto legato ad alcuni valori fondamentali in cui ha sempre creduto: uguaglianza, diritti umani, giustizia sociale, riduzione del divario tra ricchi e poveri". In un Paese diviso, la parte più difficile rimane per l'uomo che ha detto di voler essere ricordato come "qualcuno che ha guidato un governo laburista audace e riformatore".