AGI - L'80% degli abitanti di Gaza, circa 1,9 milioni di persone, sono sfollati: è la stima della coordinatrice delle Nazioni Unite per Gaza Sigrid Kaag, che si è detta "profondamente preoccupata" dalle notizie di nuovi ordini di evacuazione di Khan Yunis parlando al Consiglio di sicurezza. Secondo le Nazioni Unite, fino a 250.000 persone sono coinvolte dall'ordine militare israeliano che impone ai civili di lasciare Al-Qarara, Bani Suhaila e altre località vicino al territorio di Khan Yunis, la seconda città della Striscia con 2,4 milioni di abitanti. "I civili palestinesi a Gaza sono stati sprofondati in un abisso di sofferenza. Le loro vite domestiche sono state distrutte, le loro vite sconvolte. La guerra non ha solo creato la più profonda delle crisi umanitarie. Ha scatenato un vortice di miseria umana", ha aggiunto Kaag.
Secondo la rappresentante dell'Onu, a Gaza non stanno raggiungendo aiuti sufficienti e che l'apertura di nuovi valichi, in particolare verso il sud di Gaza, è necessaria per evitare un disastro umanitario. Il valico di Rafah, fra Gaza e l'Egitto, deve essere riaperto, ha aggiunto, chiedendo alla comunità internazionale di fare di più per finanziare gli sforzi di soccorso. Il volume degli aiuti che entrano a Gaza è "diminuito in modo significativo" dall'inizio dell'operazione israeliana a Rafah, ha sottolineato.
Anche il portavoce del segretario generale dell'ONU Antonio Guterres ha commentato l'ordine di evacuazione, affermando che "gli ordini di ieri per l'evacuazione di 117 chilometri quadrati nei governatorati di Khan Yunis e Rafah si applicano a circa un terzo della Striscia di Gaza: un'evacuazione di tale portata non farà altro che aumentare la sofferenza dei civili", ha detto il portavoce, Stephane Dujarric.