AGI - I pesi massimi del partito democratico e alcuni parlamentari Dem cominciano a mettere in discussione pubblicamente lo stato di forma fisica di Joe Biden, ma la Casa Bianca continua a gettare acqua sul fuoco. "Spero che prenda la decisione difficile e dolorosa di dimettersi. Gli chiedo rispettosamente di farlo", ha scritto il deputato Dem del Texas, Lloyd Doggett, a metà giornata. È il primo parlamentare democratico a chiedere pubblicamente un passo indietro del presidente dopo il disastroso dibattito televisivo di giovedì scorso contro il suo rivale repubblicano Donald Trump.
"Credo sia legittimo chiedersi se si tratti di un semplice episodio o di uno stato duraturo", ha aggiunto Nancy Pelosi, ex presidente della Camera dei Rappresentanti e peso massimo dei democratici.
Lo stesso Trump intanto incassa un'altra vittoria nelle aule di tribunale. La procura di Manhattan infatti, alla luce della sentenza della Corte Suprema sulle immunità del presidente, ha deciso di rinviare a settembre la sentenza sul caso 'Stormy Daniels'. Inizialmente la sentenza era attesa per l'11 luglio, poco prima della investitura ufficiale di Trump da parte dei Repubblicani nella corsa alla Casa Bianca. L'ex tycoon rischia fino a 4 anni di prigione.
Ma è la salute di Biden che preoccupa il fronte progressista. La Casa Bianca respinge gli assalti, ma durante il consueto briefing con la stampa le domande dei cronisti sono state incalzanti e hanno monopolizzato l'incontro. La portavoce Karine Jean-Pierre ha escluso che Biden si sottoporrà a un test cognitivo e ha negato che il presidente Usa possa essere affetto da Alzheimer o da demenza senile. Il presidente americano concederà venerdì un'intervista ad ABC News, trasmessa integralmente domenica. La Casa Bianca promette anche una conferenza stampa personale la prossima settimana al vertice della NATO a Washington e conversazioni con funzionari democratici, governatori e legislatori di alto rango. Karine Jean-Pierre ha ripetuto che Joe Biden ha avuto una "brutta serata" giovedì sera, e ha ripetuto che soffriva di "raffreddore".
Ma molti democratici non ci credono più. "Dobbiamo essere onesti con noi stessi, non e' stata solo una notte orribile", ha detto il deputato alla Camera Mike Quigley, un democratico dell'Illinois. Secondo un sondaggio pubblicato martedì dalla CNN, il 75% degli elettori intervistati ritiene che il partito avrebbe maggiori possibilità a novembre con un candidato diverso da Joe Biden. A Donald Trump viene attribuito il 49% delle intenzioni di voto a livello nazionale, contro il 43% del suo rivale, un divario invariato rispetto all'ultimo sondaggio condotto ad aprile.
La vicepresidente Kamala Harris non vincerebbe, secondo il sondaggio, ma sarebbe in una posizione migliore, al 45% contro il 47% di Trump. Il New York Times ha riferito martedì che persone vicine al presidente hanno notato negli ultimi mesi assenze "più frequenti" e "più pronunciate", alternate a momenti di perfetta lucidità, ad esempio di fronte alle crisi internazionali. Le domande sullo stato di lucidità del presidente più anziano della storia degli Stati Uniti, che ha innegabilmente perso la sua disinvoltura orale e fisica, sono "legittime", ha insistito la portavoce, che ha assicurato che l'esecutivo americano "non nasconde assolutamente" informazioni sulla forma fisica del presidente.