AGI - Il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa ha annunciato la composizione del nuovo governo, con l'opposizione che si è aggiudicata dodici ministeri dopo duri negoziati all'interno di una coalizione a cui l'ANC ha dato il suo assenso, a seguito di una cocente sconfitta alle elezioni legislative. Su 32 ministeri, l'African National Congress (ANC), che ha governato il Paese dalla fine dell'apartheid ma ha perso per la prima volta la maggioranza assoluta in Parlamento dopo le elezioni di fine maggio, mantiene la parte del leone con venti posti, tra cui Finanze, Energia, Esteri, Polizia e Giustizia. Il leader del principale partito di opposizione, l'Alleanza Democratica (DA), che sostiene la liberalizzazione economica, John Steenhuisen, 48 anni, è entrato nel governo come Ministro dell'Agricoltura. Il suo partito detiene sei portafogli, tra cui Ambiente, Affari interni e Lavori pubblici. Il DA si è aggiudicato anche l'Istruzione e le Comunicazioni. "L'istituzione di un governo di unità nazionale nella sua forma attuale non ha precedenti nella storia della nostra democrazia", ha dichiarato Ramaphosa in televisione. Il 71enne capo di Stato ha giurato la scorsa settimana per un secondo mandato di cinque anni. La priorità del nuovo governo sarà quella di ripristinare una "rapida crescita economica" della principale potenza industriale africana e "la creazione di una società più equa affrontando la povertà, la disuguaglianza e la disoccupazione", ha sottolineato Ramaphosa. Questo governo è stato composto in modo che "tutti i partiti siano in grado di partecipare in modo significativo all'esecutivo", ha proseguito.
Solo una volta il Sudafrica è stato guidato da un governo di coalizione, durante le circostanze eccezionali della transizione democratica dopo la fine del regime dell'apartheid, con Nelson Mandela come presidente e Frederik de Klerk come vicepresidente. La formazione senza precedenti del nuovo governo è il risultato della pesante sconfitta dell'ANC alle elezioni generali del 29 maggio. Respinto alle urne in un contesto di economia in crisi, disoccupazione endemica e povertà crescente, lo storico partito ha ottenuto appena il 40% dei voti al termine delle elezioni, conservando solo 159 dei 400 seggi in Parlamento. Il DA ha ottenuto 87 seggi (21,8%). Il piccolo partito dell'ex presidente Jacob Zuma, formatosi solo pochi mesi prima delle elezioni, ha fatto un passo avanti conquistando 58 seggi, diventando così la terza forza politica del Paese. Tuttavia, il partito del sulfureo leader 82enne, dichiarato ineleggibile e ancora sotto processo per corruzione, si è rifiutato di entrare in una coalizione guidata dall'ANC e non detiene alcun ministero. Come l'Economic Freedom Fighters (EFF, 39 deputati), che ha giurato di "schiacciare" l'alleanza di governo "guidata dai bianchi", in riferimento al DA, che sta lottando per liberarsi della sua reputazione di partito al servizio della minoranza bianca.
Nelle ultime settimane si sono svolti intensi negoziati a porte chiuse tra l'ANC e il DA. All'inizio del mese, dopo un incontro al vertice dei dirigenti dell'ANC, Ramaphosa ha chiesto la formazione di un "governo di unita' nazionale" e ha indicato che erano in corso negoziati con i leader degli altri partiti. Dopo questo annuncio, però, le discussioni si sono arenate sul numero e sulla natura dei ministeri che sarebbero stati concessi all'opposizione, che ne chiedeva circa dieci, secondo le informazioni trapelate alla stampa locale. L'ANC ha condannato le "inverosimili e scandalose richieste di posti ministeriali" e ha accusato il DA, senza nominarlo, di far trapelare informazioni alla stampa per raggiungere i propri scopi. In tutto, undici partiti hanno firmato un accordo per formare un governo di coalizione. Cyril Ramaphosa dovrebbe presentare le linee generali del suo nuovo governo all'apertura del Parlamento il 18 luglio.