AGI - Parte oggi in Svizzera il primo vertice di pace in Ucraina col presidente ucraino Volodymyr Zelensky e senza la Russia, dopo che Vladimir Putin ha fatto sentire la sua voce chiedendo una capitolazione de facto da parte di Kiev, prima di qualsiasi colloquio.
Più di 50 i capi di stato e di governo che si riuniranno nel lussuoso complesso alberghiero di Burgenstock, nella Svizzera centrale, fino a domenica, per gettare le basi di un percorso di pace che alla fine coinvolga Mosca. Zelensky intanto ha denunciato "l'ultimatum hitleriano" del presidente russo, mentre Stati Uniti e NATO hanno categoricamente respinto le condizioni poste dal capo del Cremlino.
L'incontro si concentrerà su temi ristretti, basati su un terreno comune tra il piano di pace in 10 punti di Zelensky presentato alla fine del 2022 e le risoluzioni delle Nazioni Unite sulla guerra che sono passate con un ampio sostegno. Il vertice mira a trovare percorsi verso una pace duratura per l'Ucraina, basata sul diritto internazionale e sulla Carta delle Nazioni Unite; un possibile quadro per raggiungere questo obiettivo; e una tabella di marcia su come entrambe le parti potrebbero unirsi in un futuro processo di pace.
Zelensky, oggi primo passo verso una pace giusta
"Insieme stiamo facendo il primo passo verso una pace giusta basata sulla Carta delle Nazioni Unite e sui principi fondamentali del diritto internazionale". Così su X il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky prima dell'inizio della conferenza di pace che si terrà nel resort di Burgestock, in Svizzera.
"Il vertice globale per la pace inizia con la partecipazione di 100 Stati e organizzazioni internazionali provenienti da tutti i continenti e da tutte le parti del mondo", scrive il leader ucraino, "America Latina, Medio Oriente e Asia, Africa, Europa, Pacifico, Australia, Nord America: tutti sono presenti. Il summit per la pace offre a ogni Paese l'opportunità di essere ascoltato e di dimostrare una leadership globale", conclude Zelensky.
Scholz, il vertice di Lucerna "innervosisce" Putin
Il vertice di Lucerna sull'Ucraina "innervosisce" Putin. Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz in un'intervista a 'NTV'. Scholz ha detto di considerare la conferenza di pace organizzata da Volodymyr Zelensky un'opportunità per discutere di una pace che "abbia senso per l'Ucraina e rispetti la sua integrità e sovranità".
Tuttavia, ha aggiunto, l'incontro in Svizzera deve costituire la base per un altro in cui verranno fatti "ulteriori passi" verso la pace.
A proposito dell'ultima iniziativa di Putin sui negoziati per porre fine alla guerra e nella quale il presidente russo ha posto come condizioni, tra l'altro, l'esclusione dell'Ucraina dalla Nato, oltre alla rinuncia alle regioni annesse, Scholz l'ha liquidata dicendo che "non è un piano di pace, ma l'espressione di una conquista che vorrebbe ottenere come risultato del suo imperialismo".
Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, si è detto disposto a parlare con il presidente russo, Vladimir Putin, ma solo una volta che ci saranno le condizioni per discutere una pace giusta per l'Ucraina. "Ho sempre detto che lo avrei fatto di nuovo", ha detto Scholz in un'intervista rilasciata alla Ard a margine dei lavori del G7, "ma deve esserci il momento giusto per questo. Una conversazione come questa ha senso solo se c'è qualcosa di cui parlare".