AGI - Era diventata il volto della tragedia del 7 ottobre Noa Argamani, uno dei quattro ostaggi israeliani liberati dopo otto mesi dall'Idf a Nuseirat. La 25enne, nata in Cina ma cittadina israeliana, era stata rapita insieme agli altri tre al festival musicale Nova, vicino alla comunità meridionale di Reim. Il video che la mostrava mentre veniva strappata dalle braccia del fidanzato Avitan Or, anche lui sequestrato, aveva commosso il mondo. "Non uccidetemi!", implorava piangendo mentre veniva portata via da un miliziano sul sellino posteriore di una motocicletta.
Per Noa c'è stato subito l'abbraccio con il padre Yaakov sull'autobus che la portava all'ospedale di Tel Hashomer per accertamenti in attesa di rivedere anche la madre Liora, malata di un tumore al cervello. Era stata proprio la mamma, una cittadina cinese, a lanciare un appello per la liberazione di Noa esprimendo il desiderio di poter riabbracciare la sua unica figlia un'ultima volta. "Non so quanto tempo mi resta, spero di avere la possibilità di rivederla a casa", aveva detto.
"Sono così felice di essere qui", ha affermato Noa in una videochiamata dal presidente israeliano Isaac Herzog, "Grazie di tutto, grazie per questo momento". In un altro video, con il premier Benjamin Netanyahu, si è detta "molto commossa": "Non sento parlare ebraico da così tanto", ha commentato.
Noa il 16 gennaio era comparsa in un video in cui annunciava la morte di altri due ostaggi. Fino a quel drammatico 7 ottobre, studiava ingegneria di software e sistemi informatici all'università Ben Gurion del Negev e sui social scriveva che ama "il gioco di squadra". Ora inizia per lei una nuova vita.
Il racconto della prigionia: "Mai stata nei tunnel"
Noa Argamani, ha detto ai suoi cari che la casa da cui è stata salvata dall'IDF era quella di una famiglia abbastanza benestante di Gaza, riferisce la tv israeliana Channel 12. Noa dice che non le lasciavano fare facilmente la doccia, ma che le hanno dato da mangiare quando lei lo chiedeva. Non ha visto molta luce del giorno, ha aggiunto. L'ex ostaggio dice di aver imparato un po' di arabo dalla famiglia e di aver parlato con loro in arabo. Il padre di famiglia le disse che "era stata benedetta da Dio" per essere trattenuta dalla sua famiglia.
Una notizia di Canale 13 afferma che Argamani ha confermato alla sua famiglia di essere stata trattenuta per parte del suo tempo insieme agli ostaggi Yossi Sharabi e Itay Svirsky, la cui morte in prigionia era stata annunciata a gennaio. A febbraio, un'indagine dell'IDF ha concluso che Sharabi è stato probabilmente ucciso inavvertitamente durante un attacco dell'IDF. Si ritiene che Sharabi si trovasse in un edificio crollato dopo che un edificio adiacente era stato colpito dai militari, ha rilevato l'indagine.
Argamani dice di aver visto un missile colpire l'edificio ed era sicura che sarebbe morta, afferma Channel 13. Noa dice anche che è stata spostata più volte da una casa all'altra, ma non è mai stata trattenuta nei tunnel.