AGI - Resterà in regime di custodia cautelare fino al 20 giugno l'uomo di 39 anni fermato ieri perchè sospettato di aver aggredito la premier danese Mette Frederiksen, in una piazza centrale della capitale. Lo ha deciso il giudice del tribunale di Frederiksberg, nei dintorni di Copenaghen, davanti al quale è comparso l'uomo. Il 39enne non avrebbe agito "per motivi politici". "La nostra attuale ipotesi è che l'incidente non sia stato motivato politicamente", ha confermato la polizia sul suo profilo X.
La premier è stata portata all'ospedale Rigshospitalet per un controllo, ma le sue condizioni sono buone. Secondo la stampa danese, le conseguenze dello spintone sarebbero un leggero colpo di frusta e il trauma psicologico: per oggi Frederiksen ha disdetto tutti gli appuntamenti. Moltissimi sono i messaggi internazionali di solidarietà ricevuti dalla prima ministra.
Dal segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, ai vertici dell'Unione europea a molti dei leader europei e mondiali, tutti hanno condannato la violenza che per la seconda volta in meno di un mese colpisce un capo di un governo (il primo fu Robert Fico, ferito a meta' maggio in quello che fu un tentativo di omicidio) proprio a ridosso delle elezioni europee. In Danimarca, il ministro per la cooperazione e la politica climatica, Dan Jorgensen, ha stigmatizzato i commenti contro la leader che si sono diffusi sui social media dopo l'aggressione di ieri. "Una piccolissima minoranza nel nostro Paese non rispetta la democrazia. Rischiano di rovinare anche tutti gli altri danesi".