AGI - Anche la Spagna interverrà nella causa in corso contro Israele della Corte internazionale di giustizia: lo ha annunciato il ministro degli Esteri, Jose' Manuel Albares. La Spagna, ha detto, "interverrà nella procedura della Corte internazionale di giustizia, avviata dal Sudafrica, sulla situazione a Gaza". In una conferenza stampa al Palazzo di Viana, Albares ha spiegato che il Paese ha preso questa decisione alla luce della continuazione dell'operazione militare a Gaza e della "enorme preoccupazione" causata dall'estensione regionale del conflitto.
37 morti a Gaza nell'attacco di Israele a una scuola dell'Unrwa
L'esercito israeliano ha rivendicato il bombardamento aereo di una scuola dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) nella Striscia di Gaza, sostenendo che ospitava "una base di Hamas". Secondo fonti sanitarie di Hamas, il raid ha provocato 37 morti nella struttura che si trova nella zona di Nuseirat. L'Idf sostiene che "diversi terroristi sono stati uccisi" nel "complesso in cui operavano terroristi di Hamas e della Jihad islamica avevano partecipato all'attacco del 7 ottobre", ha detto. L'ospedale dei martiri di Al Aqsa, nella vicina città di Deir al Balah, ha riferito di aver ricevuto i corpi di 37 vittime. Prima dell'ultimo attacco a Nuseirat, l'ospedale aveva ricevuto da martedì "almeno 70 morti e più di 300 feriti, soprattutto donne e bambini, a causa dei bombardamenti israeliani nelle zone centrali della Striscia di Gaza", come riferito da Medici Senza Frontiere.
L'Unrwa, che coordina quasi tutti gli aiuti a Gaza, è stata al centro di una tempesta diplomatica e sull'orlo del collasso dopo che Israele ha accusato una dozzina dei suoi 13.000 dipendenti a Gaza di essere coinvolti nell'attacco del 7 ottobre. Un'accusa che ha spinto numerosi Paesi, tra cui gli Stati Uniti, la sua principale fonte di risorse, a sospendere i finanziamenti all'agenzia, minacciando la consegna di aiuti a Gaza. Diversi paesi hanno successivamente ripreso i finanziamenti. Dopo otto mesi di guerra, i mediatori di Qatar, Egitto e Stati Uniti continuano i loro sforzi per raggiungere un cessate il fuoco, pochi giorni dopo che il presidente americano Joe Biden ha presentato una tabella di marcia che, ha detto, è stata proposta da Israele. L'iniziativa prevede, in una prima fase, un cessate il fuoco di sei settimane e il ritiro israeliano dalle zone più popolate di Gaza, la liberazione di alcuni ostaggi presi da Hamas e di prigionieri palestinesi detenuti da Israele.
Secondo una fonte vicina ai negoziati, ieri si è svolto a Doha un incontro "tra il primo ministro del Qatar, il capo dell'intelligence egiziana e Hamas per discutere un accordo di tregua a Gaza e uno scambio di ostaggi e prigionieri". Ma le richieste contrastanti delle due parti lasciano poche speranze di successo per il piano: il capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh, ha ribadito che il movimento studiera' "seriamente e positivamente" qualsiasi proposta basata su "una fine completa" dell'offensiva israeliana, "un ritiro totale israeliano" da Gaza e "uno scambio dei prigionieri". Da parte sua, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che Israele è "pronto per un'operazione molto intensa" al confine con il Libano, dove ci sono scontri quotidiani con il movimento filo-iraniano Hezbollah, alleato di Hamas. Il Dipartimento di Stato americano ha messo in guardia contro una "escalation" in Libano "che danneggerebbe in modo significativo la sicurezza" di Israele.