AGI - Gli Usa potrebbero autorizzare l'esercito ucraino a usare le armi americane sul territorio russo. Lo scrive il Washington Post, secondo cui Joe Biden sta prendendo in considerazione l'idea di revocare a Kiev i limiti all'uso di armi a corto raggio statunitensi per attaccare il territorio della Federazione. La decisione sarebbe motivata dalla necessità di fermare l'offensiva di Mosca in Ucraina. La notizia non è stata commentata ne' smentita dalla Casa Bianca, che fino alla tarda serata di ieri aveva confermato invece la sua posizione iniziale: gli Stati Uniti non vogliono che l'Ucraina utilizzi armi americane per colpire il territorio russo. "La nostra posizione non è cambiata in questa fase. Non incoraggiamo ne' permettiamo l'uso delle armi fornite dagli Stati Uniti per colpire il suolo russo", aveva detto John Kirby, portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale.
Il commento di Kirby arriva dopo le parole del presidente francese, Emmanuel Macron, che nell'incontro con il cancelliere tedesco Olaf Scholz, ha detto che l'Occidente deve autorizzare l'esercito di Kiev a 'neutralizzare' le basi militari da cui la Russia lancia i suoi missili contro il territorio ucraino. "Dobbiamo permettere loro di neutralizzare le postazioni militari da cui vengono lanciati i missili le postazioni militari da cui l'Ucraina viene attaccata", ha detto ieri Macron durante una conferenza stampa in occasione del consiglio dei ministri franco-tedesco a Meseberg, vicino a Berlino. "Ma non dobbiamo permettere che vengano colpiti altri obiettivi in Russia e ovviamente capacita' civili", ha aggiunto.
Il dibattito sull'utilizzo o meno sul suolo russo delle armi occidentali fornite all'Ucraina agita Washington e le capitali europee. I più riluttanti - Roma e Berlino in particolare - brandiscono il rischio di un'escalation e di un'estensione del conflitto, con il rischio implicito dell'uso delle armi nucleari da parte del presidente russo Vladimir Putin. "Non vogliamo un'escalation", ha ripetuto Macron. "Ciò che è cambiato è che la Russia ha adattato un po' le sue pratiche" e sta attaccando l'Ucraina dalle basi in Russia.
Più cauto il cancelliere tedesco, che continua a negare l'invio a Kiev di missili a lungo raggio che potrebbero essere usati per colpire il territorio russo. "Per quanto riguarda la questione delle attività dell'Ucraina, voglio dirlo molto in generale, perché la discussione continua a riemergere. L'Ucraina ha tutte le possibilità, in base al diritto internazionale, di fare quello che fa. Questo deve essere detto chiaramente. È sotto attacco e ha il diritto di difendersi", ha aggiunto senza sposare la linea 'interventista' di Macron.
Se le armi occidentali fossero usate contro il territorio russo ci sarebbero "gravi conseguenze", ripete Valdimir Putin, invitando l'occidente a riflettere bene prima di agire.
Mosca, "la linea di Varsavia è nota da tempo"
Il Cremlino e' a conoscenza della dichiarazione del viceministro della Difesa polacco, Cezary Tomczyk, secondo cui Varsavia non ha posto restrizioni all'Ucraina sull'utilizzo delle armi fornite che possono quindi essere utilizzate anche per colpire obiettivi russi. Lo ha detto ai giornalisti il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, citato dalle agenzie russe. "Abbiamo visto la dichiarazione, ma, in realta', era abbastanza ovvio anche prima di questa dichiarazione, non c'erano segreti a questo riguardo", ha detto Peskov. Il portavoce ha osservato che la Federazione Russa ha piu' volte parlato della sua reazione nel caso in cui Kiev usasse armi occidentali per colpire il suo territorio. "Abbiamo gia' parlato diverse volte e il presidente Putin ha risposto ieri a questa domanda nella sua conferenza stampa, al termine della sua visita a Tashkent. Vi consiglio semplicemente di ricordare le parole del presidente", ha aggiunto Peskov.
Tajani: "Non manderemo soldati a combattere"
"Non manderemo nemmeno un soldato a combattere in Ucraina perché non siamo in guerra con la Russia, noi difendiamo l'indipendenza dell'Ucraina e non siamo in guerra con la Russia, sono due cose ben diverse". L'ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani inaugurando il Salone Nautico di Venezia. "Siamo invece pronti, nel caso in cui ci fosse una missione Onu a guida araba per dare vita ad uno stato palestinese, a inviare i nostri militari per ripetere quello che stanno facendo con molta capacita' tra Libano e Israele" ha poi concluso.