AGI - È stata una folata di vento violentissima quella che ha fatto crollare il palco elettorale durante il comizio di uno dei candidati alla presidenza messicana, Jorge lvarez Maynez, nello Stato di Nuevo Leon, in Messico. Sono morte nove persone, tra le quali un bambino, e una cinquantina rimaste ferite. Ma la tragedia è solo l'ennesimo esempio di quello che condizioni meteo estreme stanno provocando in Messico. A San Pedro Garza, nell'area metropolitana del centro industriale di Monterrey, capitale del Nuevo Leo'n, i pilastri che sostenevano il tendone del podio sono crollati travolti dalla tempesta e sono precipitati sulla scena dove si trovava il candidato, terzo nei sondaggi, e altri colleghi del partito centrista Movimiento Ciudadano.
Il telone e lo schermo gigante del palco stavano per schiacciare il candidato e i suoi collaboratori che si sono salvati per un soffio. Ma la struttura è crollata sul pubblico nelle prime file. Poco dopo, in un video in cui è apparso completamente vestito di nero, il governatore di Nuevo Leon, Samuel Garcia, ha chiesto alla popolazione di ripararsi nelle loro case dalla tempesta: "Quindici minuti fa c'è già stata una disgrazia. Il forte vento ha abbattuto un palco, purtroppo ci sono feriti. Le forze di sicurezza e le ambulanze sono già lì". Più tardi, in dichiarazioni alla stampa, Garcia ha confermato che c'erano stati nove morti e almeno 121 feriti.
Da metà marzo il Paese è nella morsa della canicola: sono decedute almeno 26 persone, dieci città hanno registrato temperature record, e tra queste anche la capitale, Città del Messico, che è ad alta quota e normalmente ha un clima temperato. La carenza d'acqua è così grave che persino la polizia stradale ha inscenato proteste per le condizioni di lavoro "intollerabili". Poiché si sono surriscaldate le acque oceaniche del Mar dei Caraibi e nel Golfo del Messico, è aumentata le temperature delle aree terrestri adiacenti e questo ha scatenato violente tempeste.
Le temperature estreme si stanno rivelando un pericolo anche per la fauna selvatica: ne è un esempio il decesso di decine di scimmie urlatrici. Negli Stati di Tabasco e del Chiapas, ne sono morte almeno 147 negli ultimi giorni. Cadono a terra dagli alberi, tramortite dall'alta temperatura e dalla disidratazione. Inizialmente gli zoologi hanno pensato che subissero gli effetti del fumo degli incendi innescati dagli agricoltori che disboscano i terreni vicini. Ma, quando le temperature hanno superato i 37 gradi Celsius nelle ultime settimane, gli abitanti hanno cominciato a trovare gruppi di 10 o più scimmie morte, molte delle quali con segni di disidratazione. "Cadono dagli alberi come mele", ha raccontato Gilberto Pozo, un biologo che sta studiando nella zona, e poi "muoiono nel giro di pochi minuti".