AGI - Il regista iraniano Mohammad Rasoulof, il cui ultimo film sara' proiettato questo mese al Festival di Cannes, e' stato condannato dalla giustizia della Repubblica islamica a cinque anni di carcere per "collusione contro la sicurezza nazionale". Lo rende noto il suo avvocato. Il verdetto determina anche "frustate, multa e confisca dei beni" del regista, ha precisato l'avvocato Babak Paknia, sul social network X. I media ufficiali iraniani non hanno finora fornito alcuna informazione su questa sentenza. Babak Paknia ha precisato che la condanna è di 8 anni di carcere, di cui 5 effettivi, contro Rasoulof, che nel 2020 ha vinto l'Orso d'oro del Festival di Berlino con il suo film contro la pena capitale "Il male non esiste".
Rasoulof, 52 anni, è stato arrestato nel luglio 2022 per aver sostenuto le manifestazioni scoppiate in Iran dopo il crollo di un edificio in cui sono morte più di 40 persone nel sudovest del paese. In quell'occasione, un gruppo di cineasti iraniani riuniti da Rasoulof ha chiesto in una lettera aperta che le forze di sicurezza "depongano le armi" di fronte all'indignazione popolare contro "la corruzione" e "l'incompetenza" dei dirigenti. Le autorita' lo hanno rilasciato alla fine del 2023, dopo che le proteste antigovernative iniziate nel settembre 2022 si sono progressivamente spente. Il suo film "Il seme del fico sacro" e' stato selezionato nella competizione ufficiale del festival di Cannes, che si aprira' il 14 maggio.