AGI - Le forze armate israeliane hanno chiesto l'evacuazione dei quartieri orientali di Rafah in vista dell'annunciata offensiva di terra, che appare sempre più vicina a fronte del nuovo stallo dei negoziati al Cairo per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Nella notte 16 persone sono rimaste uccise in un raid aereo sulla città, dove sono ammassate centinaia di migliaia di profughi in fuga dalla devastazione del Nord dell'enclave palestinese.
Oggi i mediatori di Usa, Egitto e Qatar tentano una nuova riunione di emergenza a Doha, mentre il conflitto iniziato con l'attacco di Hamas del 7 ottobre sta per entrare nel suo ottavo mese. La chiusura delle due parti, che si accusano reciprocamente di essere responsabili del fallimento delle trattative, ha reso ancora una volta impossibile un accordo che invece era sembrato più vicino nei giorni scorsi in Egitto. Secondo una fonte israeliana citata dal New York Times e ripresa dal Times of Israel, le dichiarazioni del premier Benjamin Netanyahu che ieri è tornato ad annunciare l'attacco a Rafah sono stati decisive per il "no" di Hamas alle ultime proposte di tregua. Intanto, emerge con ancora più forza l'insofferenza di Washington per l'atteggiamento del governo israeliano: la stampa Usa riporta che nei giorni scorsi per la prima volta si è interrotto il flusso delle forniture di armi americane a Israele.
La diretta
13:55 - Ferma opposizione di Parigi all'offensiva su Rafah
Parigi ha ribadito la sua "ferma opposizione" all'annunciata offensiva israeliana a Rafah, nell'estremo sud della Striscia di Gaza. "La Francia ribadisce che è fermamente contraria a un'offensiva israeliana su Rafah, dove più di 1,3 milioni di persone si rifugiano in una situazione di grande disagio", si legge in un comunicato il ministero degli Esteri. "Lo sfollamento forzato di una popolazione civile costituisce un crimine di guerra", ha aggiunto il Quai d'Orsay, alla luce dell'avvio dell'evacuazione dei civili da Rafah Est.
13:42 - "Parti vicine all'intesa ma stop a colloqui con l'evacuazione di Rafah"
Israele e Hamas erano vicini a raggiungere un accordo sulla tregua a Gaza e il rilascio di ostaggi ma la decisione dell'esercito israeliano di avviare l'evacuazione dei civili palestinesi da Rafah Est porterà alla sospensione dei colloqui. Lo ha riferito il giornalista di Axios, Barak Ravid, citando una fonte del gruppo militante palestinese. Il giornalista israeliano ha rilanciato anche la notizia riferita da una fonte egiziana al sito saudita Al Hadath secondo cui l'attacco di Hamas contro il valico di Kerem Shalom, costato la vita ieri a diversi soldati israeliani, ha sabotato i negoziati.
12:19 - Tajani: anche Hamas non vuole l'accordo
"La pressione diplomatica c'è stata. E Hamas ha detto 'no' a qualsiasi tipo di accordo. Ieri Hamas ha attaccato di nuovo Israele lanciando missili contro Rafah quindi evidentemente non c'è volontà di arrivare a un accordo neanche da parte di Hamas, che si sta facendo scudo dalla popolazione civile". Così il ministro degli esteri Antonio Tajani. "Ci auguriamo che tutti usino la massima prudenza e si possa arrivare finalmente a un cessate il fuoco e alla nascita di due Stati che si riconoscono mutevolmente: questo è l'obiettivo che nonostante il peggioramento della situazione noi dobbiamo perseguire", ha concluso.
12:00 - Crosetto: un attacco di Israele a Rafah? Ci preoccupa molto
L'ipotesi di un attacco israeliano a Rafah? "Ci preoccupa, preoccupa tutti noi moltissimo. Da mesi stiamo cercando di trovare una via per una tregua e una de-scalation", un eventuale attacco di Israele a Rafah "non migliorerà la situazione nell'area, né nell'area specifica di Gaza né i rapporti con i vicini. Abbiamo provato a spiegare il nostro punto di vista a Israele, un paese sovrano, ci auguriamo che vengano scongiurate ulteriori conseguenze sulla popolazione civile". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, arrivando alla riunione del Gruppo speciale Mediterraneo e Medio Oriente dell'Assemblea Parlamentare presso la Nato alla Camera. "Sono lieto di collaborare con i parlamentari della Nato a delineare gli impegni che in futuro riguarderanno la nostra sicurezza e la nostra difesa anche nell'area mediterraneo. È un incontro importante", ha detto Crosetto.
11:53 - Hamas: continueremo i negoziati in modo positivo
"Dopo l'ultimo round di negoziati al Cairo, la leadership del movimento sta portando avanti consultazioni interne e con altri gruppi". Lo ha detto ad Afp il portavoce di Hamas, Abdel Latif Al-Qanou. "Continueremo i negoziati in modo positivo e aperto per raggiungere un accordo che preveda un cessate il fuoco illimitato. Oggi l'esercito israeliano ha ordinato ai residenti di evacuare diversi quartieri nella parte orientale di Rafah, avvertendo che l'esercito si stava preparando a effettuare un'operazione militare lì. Operazione definita "una pericolosa escalation" da un altro funzionario del movimento poco fa.
Ieri al Cairo si è concluso senza alcun progresso un ciclo di trattative indirette. Hamas chiede che l'accordo di tregua preveda la fine dell'offensiva israeliana nella Striscia di Gaza, cosa che Israele rifiuta, dichiarandosi determinato ad annientare Hamas.
10:56 - Hamas: l'ordine di evacuazione è una pericolosa escalation
L'ordine di Israele di evacuare Rafah rappresenta una "pericolosa escalation che avrà delle conseguenze". Lo ha riferito a Reuters un funzionario di Hamas. L'esercito israeliano ha lanciato un appello ai residenti e agli sfollati affinché evacuino i quartieri orientali di Rafah e si dirigano verso quella che sostengono essere una "zona umanitaria ampliata" nel sud di Gaza. L'Idf ha affermato che l'operazione è di "portata limitata" per uno spostamento di circa 100.000 persone.
"La decisione israeliana di iniziare l'evacuazione della popolazione fermerà i negoziati sull'accordo, che erano andati avanti bene ed eravamo vicini a un accordo", ha detto il funzionario del gruppo terroristico al sito di notizie Walla. "Il primo ministro Benjamin Netanyahu si illude che la minaccia di un'invasione di Rafah metterà pressione su Hamas, ma ciò porterà solo al fallimento dei negoziati", dice il funzionario.
10:24 - L'Unrwa si rifiuta di evacuare l'Est di Rafah
La principale agenzia di soccorso delle Nazioni Unite per i palestinesi ha affermato che "non evacuerà" la parte orientale di Rafah dopo che l'esercito israeliano ha esortato i residenti a lasciare alcune parti della città più meridionale di Gaza. In una dichiarazione, riporta la Cnn, l'Unrwa ha affermato che "manterrà una presenza a Rafah il più a lungo possibile e continuerà a fornire aiuti salvavita alle persone".
Un'offensiva israeliana a Rafah "significherebbe più sofferenze e morti tra i civili" e le conseguenze sarebbero devastanti per 1,4 milioni di persone, ha affermato l'Unrwa. "Fino ad ora, il valico di Rafah Land non è stato chiuso al traffico passeggeri. Il movimento dei camion e l'ingresso degli aiuti sono stati bloccati ai valichi commerciali di Rafah e a Kerem Shalom da ieri pomeriggio" ha detto Wael Abu Omar, direttore dei media dell'Unrwa al valico di Rafah.
09:58 - Per Netanyahu Hamas sabota la tregua, "vuole dichiarare vittoria"
L'ufficio del premier Benjamin Netanyahu smentisce la ricostruzione del New York Times secondo cui un accordo sugli ostaggi sarebbe stato possibile sabato fino a quando il primo ministro non avesse rilasciato una serie di dichiarazioni che avrebbero indotto Hamas a inasprire la sua posizione, lo scrive il Times of Israel. Una dichiarazione dell'ufficio di Netanyahu definisce l'idea che il premier abbia sabotato l'accordo "una completa menzogna e un deliberato inganno del pubblico".
"Hamas è quello che sabota qualsiasi accordo non muovendosi di un millimetro dalle sue richieste estreme che nessun governo israeliano potrebbe accettare: innanzitutto, che Israele si ritiri da Gaza e metta fine alla guerra". "Hamas vuole dichiarare la vittoria, questo è il suo obiettivo nei colloqui", sostiene un funzionario dello Stato ebraico citato dal Times of Israel, "non è possibile che Israele sia d'accordo".
09:25 - Crosetto: non più accettabili vittime civili a Gaza
"L'Italia, fin dall'inizio, è stata al fianco di Israele. Ma adesso siamo arrivati al punto in cui il governo di Netanyahu deve capire che non sono più accettabili tutte queste vittime civili a Gaza. In molti si stanno accorgendo che è il momento di combattere Hamas in un altro modo". Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in un'intervista a Il Messaggero.
09:16 - Suonano le sirene, Israele si ferma per le vittime dell'Olocausto
Le sirene sono suonate per due minuti in tutto Israele alle 10 locali, le 9 in Italia, per la giornata dedicata alla commemorazione dei 6 milioni di vittime dell'Olocausto. Tutti il Paese interrompe per quei due minuti le sue attività e anche che sta camminando o si sta spostando in auto o con qualunque mezzo di locomozione si ferma, così come le lezioni a scuola e il lavoro negli uffici e nelle fabbriche. Intanto al memoriale Yad Vashem di Gerusalemme è iniziata la cerimonia ufficiale, alla presenza delle principali cariche dello Stato ebraico. Quest'anno, la giornata della memoria è ulteriormente rattristata dal conflitto in corso.
09:08 - Oggi il capo della Cia incontrerà Netanyahu
Nel pomeriggio di oggi è previsto a Gerusalemme un incontro tra il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il capo della CIA William Burns; lo riferisce il Times of Israel citando un funzionario israeliano. Burns è partito ieri dal Cairo per Doha per tenere colloqui con il primo ministro del Qatar; da qui si sposterà in Israele.
09:04 - Proseguono gli attacchi nel centro di Gaza
L'esercito israeliano continua a colpire il centro della Striscia di Gaza. Lo scrivono le IDF su Telegram: "Nella notte, aerei da combattimento dell'IAF hanno colpito obiettivi terroristici nella zona di Rafah da cui ieri sono stati lanciati proiettili verso la zona di Kerem Shalom. Tra gli obiettivi c'erano una postazione di cecchini, una struttura militare e un'infrastruttura terroristica".
08:55 - Da Hezbollah decine di razzi su base israeliane nel Golan
Il gruppo Hezbollah libanese, sostenuto dall'Iran, ha dichiarato di aver lanciato "deciune di razzi Katyusha" contro una base israeliana nelle alture di Golan occupate in rappresaglia per un attacco nell'est del Libano.
08:27 - Borrell: a Gaza è carestia, urge cessate il fuoco
"Lo scenario tanto temuto si è avverato: secondo la direttrice del Wfp, Cindy McCain, c'è una carestia in piena regola nel nord di Gaza, che si sta spostando verso sud. Le richieste finora inascoltate della comunità internazionale devono essere ascoltate: la risoluzione Onu 2728 deve essere attuata pienamente e immediatamente". Lo scrive su X l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell. "Urge un cessate il fuoco, per arrivare alla liberazione degli ostaggi e portare sollievo a chi muore di fame. Condanniamo inequivocabilmente la raffica di razzi lanciati da Hamas e dalla Jihad islamica verso l'area di Kerem Shalom. Israele ha ancora l'obbligo generale di garantire un accesso completo, sicuro, rapido e senza ostacoli agli aiuti umanitari su larga scala per chi ne ha bisogno. Insieme al commissario per la Gestione delle crisi, Janez Lenarcic, elogiamo il lavoro insostituibile svolto da Unrwa e da tutte le agenzie Onu", aggiunge Borrell.
07:37 - Un'evacuazione "temporanea e limitata"
L'evacuazione di Rafah avviata questa mattina dall'esercito israeliano è una "operazione di portata limitata": lo ha detto un portavoce di IDF in un briefing con la stampa. "Questa mattina... abbiamo iniziato un'operazione di portata limitata per evacuare temporaneamente i residenti nella parte orientale di Rafah", ha precisato. "Si tratta di un'operazione di portata limitata."
L'operazione, ha spiegato ancora il portavoce, riguarda circa 100 mila persone. Secondo le stime dell'ONU, circa 1,2 milioni di palestinesi, per lo più provenienti dalle zone della Striscia sotto attacco israeliano, si ammassano nella città di Rafah, che si trova nella parte meridionale del territorio ed è stata la meta degli sfollati provenienti dal Nord fin dall'inizio del conflitto il 7 ottobre scorso.
07:17 - L'appello dell'IDF: "I residenti lascino la città"
Le forze armate israeliane lanciano, attraverso "manifesti, messaggi SMS, telefonate e trasmissioni mediatiche in arabo", l'appello ai cittadini di Rafah a trasferirsi dalla parte orientale della città all'"area umanitaria ampliata di Al-Mawasi", si legge sui profili social delle IDF, in un messaggio in cui si ribadisce che l'esercito "continuerà a perseguire Hamas ovunque a Gaza finché tutti gli ostaggi che tengono prigionieri non saranno tornati a casa". Sembra il segnale che l'attacco israeliano sulla città del sud della Striscia, accusata di ospitare il quartier generale di Hamas, stia per iniziare.
Le Israel Defense Forces spiegano nell'appello che, in seguito a "un'ondata di aiuti umanitari diretti a Gaza, IDF ha ampliato l'area umanitaria ad Al-Mawasi per accogliere i crescenti livelli di aiuti che affluiscono a Gaza. Questa area umanitaria ampliata comprende ospedali da campo, tende e maggiori quantità di cibo, acqua, farmaci e forniture aggiuntive".
"In conformità con l'approvazione del governo - prosegue il messaggio delle Forze armate - una valutazione continua della situazione guiderà il graduale spostamento dei civili nelle aree specificate, verso l'area umanitaria. Gli appelli a trasferirsi temporaneamente nell'area umanitaria verranno trasmessi attraverso manifesti, messaggi SMS, telefonate e trasmissioni mediatiche in arabo", conclude il messaggio, corredato da link a mappe e indicazioni grafiche sul trasferimento, diretto alla "area umanitaria ampliata" di Khan Yunis.
01:00 - A Rafah 16 morti in un attacco israeliano
Sedici persone sono rimaste uccise in un attacco aereo israeliano a Rafah. Lo riferiscono fonti sanitarie e dei soccorsi di Gaza precisando che sono state colpite due famiglie (7 morti nella prima e 9 nella seconda). Secondo le fonti sanitarie sono stati due raid separati, in due luoghi diversi di Rafah: il campo profughi di Yebna e nei pressi di Al Salam.