AGI - Una seria tv diventata di culto tra i fan della politica raccontata, 'House of Cards', il protagonista, Frank Underwood, esce sul vialetto di casa perché il cane dei vicini è stato investito. La povera bestia non viene mostrata ma è suo il punto di vista con cui osserviamo Frank. Il cane pare stia morendo a causa del pirata della strada e il protagonista, lucido e impassibile, parla di "due tipi di dolore, uno necessario che permette di crescere e uno inutile, soltanto dolore".
In virtù di questo secondo, mentre è chino sul cane morente e nessuno può vederlo dà il colpo di grazia con le proprie mani alla bestiola per mettere fine alle sue sofferenze.
Un gesto di compassione? Difficile dirlo, dato che non ci vengono mostrate le effettive condizioni dell'animale ma sentiamo solo il suo latrare lamentoso. Tutto questo ci dice che, in una situazione delicata, Frank non si perde d'animo e provvede a sporcarsi direttamente le mani, senza farlo fare per procura a qualcun altro.
Dalla finzione alla realtà
Solo un personaggio di finzione? No, a giudicare dal comportamento della governatrice del South Dakota Kristi Noem, potenziale candidata alla vicepresidenza con Donald Trump, che ha scioccato gli americani rivelando di aver sparato al cane di famiglia perché invece di stanare i fagiani inseguiva le galline. Un'ammissione quanto meno infelice in una nazione che ama gli animali domestici.
In un infausto libro di memorie, di cui il Guardian ha le bozze, la repubblicana conservatrice racconta come, al termine di una battuta di caccia andata male, sparò e uccise il suo cane Cricket di appena 14 mesi perché "non era addestrabile". "Odiavo quel cane", ha scritto Noem, 52 anni, in "No Going Back", in cui racconta di come Cricket avesse rovinato una caccia al fagiano con la sua "eccitazione", e poi avesse ucciso diversi polli appartenenti a una famiglia locale. L'unica soluzione, secondo Noem, era abbatterla. "Non è stato un compito piacevole," scrive la governatrice, "ma doveva essere fatto. E dopo mi resi conto che bisognava fare un altro lavoro spiacevole": uccidere una capra "cattiva".
Le reazioni
La rivelazione ha scosso la stagione elettorale di quest'anno e ha provocato un diluvio di reazioni tra i commentatori politici, nei social media e nei talk show. I cani occupano un posto speciale nella vita americana, e i personaggi pubblici spesso vengono messi alla berlina quando maltrattano i cani - come ben sa il candidato presidenziale repubblicano Mitt Romney che nel 2012 ebbe l'infelicissima idea di raccontare che la sua famiglia aveva legato il cane di casa al tetto dell'auto durante un viaggio.
Lo stesso Trump ha dovuto affrontare le critiche quando nel 2017 i suoi detrattori sottolinearono come fosse il primo inquilino della Casa Bianca in più di 100 anni a non avere un cane. Mentre il 'caso Noem' si gonfiava a dismisura, i governatori democratici Tim Walz del Minnesota e Gretchen Whitmer del Michigan hanno esortato su X a "pubblicare una foto con il proprio cane che non implichi sparargli e gettarli in una cava di ghiaia". La cosa incredibile è che Noem, raccontando come ha ucciso Cricket, abbia cercato di dimostrare che è disposta, in politica e nella vita, a fare ciò che è necessario, anche se è "difficile, disordinato e brutto".
Il colpo di Hillary Clinton
Più o meno la stessa idea di Frank Underwood, con la differenza che il personaggio interpretato da Kevin Spacey era abbastanza furbo da farlo al riparo dagli sguardi altrui e soprattutto da non raccontarlo in un'autobiografia. Domenica Noem ha avuto il coraggio di twittare che "le persone sono alla ricerca di leader autentici, disposti a imparare dal passato e che non si sottraggano alle sfide difficili" e ha aggiunto che "come ho spiegato nel libro, non è stato facile. Ma spesso la strada facile non è quella giusta".Ma Noem è anche riuscita a offrire a Hillary Clinton il destro per ripubblicato un messaggio che aveva diffuso nel 2021: "Non votare per nessuno al quale non affideresti il tuo cane". "È ancora valido", ha aggiunto oggi.