AGI - Quando nell'agosto del 2015 Donald Trump pianificò la sua campagna elettorale per la Casa Bianca, si affidò, tra le altre, a due persone a lui fedeli: Michael Cohen e David Pecker. Nove anni dopo se li ritroverà di nuovo di fronte ma non come immaginava: saranno testimoni contro di lui al processo che da oggi, lunedì, dopo la selezione dei giurati, comincerà a entrare nel vivo, nella corte di Lower Manhattan, a New York. La testimonianza di Cohen e Pecker potrebbe risultare decisiva per portare alla prima condanna della storia in un processo penale per un ex presidente degli Stati Uniti. Trump deve rispondere di 34 capi d'imputazione legati alla falsificazione di documenti finanziari per coprire il pagamento di 130 mila dollari a una pornostar che aveva minacciato di rivelare, nel 2016, in piena campagna elettorale, di aver fatto sesso con lui, al tempo in cui la moglie aveva appena partorito il loro figlio, Barron. Cohen, ex avvocato e tuttofare del tycoon, sarebbe l'uomo che si occupò di anticipare i soldi a Stormy Daniels, il nome d'arte dell'attrice di film per adulti Stephanie Clifford. Trump avrebbero poi firmato una serie di assegni per un totale di 130 mila dollari intestati a Cohen.
Nel processo la difesa sosterrà che quelli erano soldi dell'onorario dell'avvocato, ma il procuratore distrettuale di Manhattan Alvin Bragg mostrerà documenti che proverebbero come i soldi facessero parte di un piano più grande per coprire rivelazioni che avrebbero messo in cattiva luce Trump. Cohen è pronto a raccontare tutto e senza nascondere la verità, anche perché l'ultima volta che lo ha fatto è stato condannato al carcere. Con lui è attesa la testimonianza di Pecker, l'editore del "The National Enquirer", amico di Trump fin dagli anni '90, e persona che si attivò per comprare l'esclusiva di Stormy in modo da evitare di farla uscire. Lo stesso aveva fatto, ma in quel caso anticipando 150 mila dollari, con una ex modella di Playboy, Karen McDougal.
Nel 2018 l'ex "coniglietta" aveva confessato alla Cnn di aver avuto una relazione extraconiugale con Trump, cominciata nel 2006, cosa che il tycoon nega. All'epoca era sposato già da un anno con Melania. Secondo McDougal, i due avrebbero fatto sesso numerose volte e in molteplici posti, dal resort che ospitava un torneo di golf a Lake Tahoe, in California, al resort di Trump in New Jersey, al Beverly Hills Hotel di Los Angeles e nella stessa Trump Tower a New York, dove l'ex modella sarebbe entrata passando da un ingresso secondario. La compagnia proprietaria del National Enquirer l'avrebbe pagata per evitare che nel 2016 rivelasse la storia. Anche in questo caso la procura sostiene di avere le prove. A queste due storie se ne aggiunge una terza: quella dell'ex portiere del palazzo di Manhattan di proprietà della Trump Organization. Dino Sajudin, alla fine del 2015, chiamò l'Enquirer e parlò di una storia che circolava tra i dipendenti, secondo cui Trump avrebbe avuto una figlia da una donna delle pulizie che aveva lavorato per lui.
Nel novembre del 2015 l'America Media diede a Sajudin 30 mila dollari e i giornalisti cominciarono a indagare. L'Enquirer cercò di capire se la storia fosse vera. L'ex portiere venne sottoposto alla macchina della verità, da cui emerse che diceva la verità. Tuttavia la bambina più che somigliare a Trump, ricordava un autista della Trump Organization. La compagnia decise di non pagare Sajudin per l'informazione e non pubblicare la storia ma lo pagò perché non ne parlasse con altri. Queste storie ora arriveranno in aula. Trump teme di vedere offuscata la sua immagine di marito fedele e i legali temono anche che i racconti piccanti di Stormy, che in passato aveva ironizzato sulle capacità del tycoon a letto, possano demolire anche la sua immagine di macho, che la base trumpiana gli riconosce. Il processo andrà avanti da oggi con un ritmo di quattro sedute alla settimana. Il mercoledì sarà destinato alla pausa. Il verdetto potrebbero arrivare tra fine maggio e inizio giugno. Il massimo della pena prevista, in caso di condanna, è di quattro anni, ma l'impatto politico potrebbe essere molto più pesante.