AGI - È giunta la vendetta promessa da Teheran per l'attacco del 1 aprile al consolato iraniano a Damasco, nel quale perirono almeno 16 persone tra cui due comandanti dei Guardiani della Rivoluzione. Nella notte oltre 300 tra droni e missili da crociera, quasi tutti intercettati dai sistemi di difesa, sono stati lanciati su obiettivi militari israeliani dalla Repubblica Islamica e dai suoi alleati regionali: gli Houthi yemeniti, le milizie sciite irachene e Hezbollah.
Il "Partito di Dio" libanese ha continuato a scagliare razzi Katiuscia sulle alture del Golan fino alle prime luci dell'alba, quando in Israele era già giunto, alle quattro del mattino locali, l'invito delle autorità a lasciare i rifugi.
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha presieduto una riunione in videoconferenza dei Capi di Stato e di Governo G7. Al termine della discussione - si legge nel comunicato finale - i leader G7 hanno adottato una dichiarazione congiunta che condanna fermamente il lancio di droni e missili dall'Iran, ribadendo pieno sostegno alla sicurezza di Israele. I G7 hanno sottolineato l'esigenza di evitare un'ulteriore escalation, invitando le parti ad astenersi da azioni volte ad acuire la tensione nella Regione. A tale scopo, i G7 hanno rivolto un appello per porre fine alla crisi a Gaza attraverso la cessazione delle ostilità e il rilascio degli ostaggi da parte di Hamas. Hanno infine garantito la prosecuzione dell'aiuto umanitario verso la popolazione palestinese.
Un portavoce dell'esercito ha affermato in conferenza stampa che Israele non ha intenzione di colpire l'Iran. "Siamo pronti, valutiamo ogni scenario e al momento non abbiamo intenzione di estendere le nostre operazioni militari" ha detto Daniel Hagari, "abbiamo approvato dei piani opperativi sia offensivi che difensivi".
Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, aveva assicurato di essere preparato a reagire e ha avuto una conversazione telefonica notturna con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. Tel Aviv afferma di aver abbattuto il 99% dei droni e dei missili, un successo garantito dal sostegno della contraerea di Usa, Gran Bretagna e Giordania.
Quell'1% avrebbe colpito una base aerea nel deserto del Negev, causando danni infrastrutturali definiti "molto piccoli" da Israele e "pesanti" dall'Iran. Una bambina beduina sarebbe rimasta ferita gravemente da una scheggia durante l'attacco. In tutto il Paese i residenti che hanno fatto ricorso a cure mediche sono una trentina, per lo più contusi nei fuggi fuggi verso i ripari.
Biden ha rivendicato di aver contribuito a neutralizzare "quasi tutti" i mezzi offensivi iraniani e sentirà gli alleati del G7, quest'anno presieduto dall'Italia, per concordare una "risposta diplomatica unitaria" all'aggressione di Teheran, che è stata condannata dalle cancellerie occidentali e dal segretario Generale dell'Onu, Antonio Guterres.
Alle 22 italiane è convocato, su richiesta di Israele, il Consiglio di Sicurezza dell'Onu. La Russia, che aveva mostrato sostegno all'Iran dopo l'attacco al consolato in Siria, si è espressa solo attraverso il suo vice rappresentante al Palazzo di Vetro, che ha paventato una "nuova acuta crisi". Gli Stati Uniti non vogliono assistere ad una escalation della crisi in Medio Oriente, ha affermato il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby,. "Non stiamo cercando una guerra più ampia con l'Iran", ha aggiunto.
La Cina ha manifestato "profonda preoccupazione" e ha invitato le parti alla "calma". L'Arabia Saudita e l'Egitto, che ha messo il suo esercito in stato di allerta, hanno chiesto ai contendenti la "massima moderazione". I media israeliani hanno lasciato trapelare la promessa di Netanyahu di una reazione "significativa", o addirittura "senza precedenti", all'iniziativa iraniana. Washington è subito intervenuta per correggere il tiro.
Secondo i media israeliani, Biden, nella sua telefonata con il primo ministro di Tel Aviv, gli avrebbe chiesto di non reagire. Le testate americane danno poi voce ad alti funzionari che esprimono preoccupazione per la condotta militare "frenetica" dell'alleato e temono che Israele replichi in modo frettoloso e sproporzionato.
Qualcosa nel frattempo si muove e altri ben informati riferiscono poco dopo al New York Times che Israele coordinerà la sua reazione con gli alleati. La rappresentanza iraniana alle Nazioni Unite ha affermato di aver agito in base al principio di autodifesa dopo quello che ha ritenuto un attacco al suo territorio. E se Teheran non avesse risposto al colpo di Damasco le pressioni interne alla Repubblica Islamica sarebbero salite in modo pericoloso.
Nelle prossime ore si riunirà il gabinetto di guerra israeliano per valutare le prossime mosse. Biden, che nelle dichiarazioni ufficiali ha ribadito il sostegno "ferreo" alla difesa di Israele, in privato, secondo la Nbc, si sarebbe detto preoccupato che Netanyahu stia cercando di trascinare gli Stati Uniti in un conflitto più ampio e profondo.
I deputati del Parlamento iraniano celebrano l'attacco a Israele
La Casa Bianca ritiene che gli israeliani non stiano cercando uno scontro diretto con l'Iran, alla luce delle risorse impiegate nella guerra a Gaza, ma non ne ha la certezza. Washington aveva ritenuto troppo azzardato l'attacco al consolato iraniano, giudicandolo dannoso per la trattativa sulla liberazione degli ostaggi prigionieri di Hamas. "Non penso che avessero una strategia", ha confidato all'Nbc un alto funzionario dell'amministrazione statunitense, "gli israeliani non sempre prendono le migliori decisioni strategiche".
LA DIRETTA
Sunak: "Distrutti dai nostri aerei droni iraniani"
Il primo ministro britannico, Rishi Sunak, ha confermato che aerei dell'aeronautica militare dell'Unione europea sono stati inviati in Medio Oriente per demolire "un numero, non determinato, di droni iraniani in risposta all'attacco di Teheran contro Israele". In una dichiarazione alla BBC, il leader dei conservatori si è detto grato "allo sforzo di cooperazione internazionale e alla partecipazione del Regno Unito, nel caso in cui tutti i missili venissero intercettati, nessuno in Israele, ma anche nei paesi vicini", come la Giordania.
La Nato condanna l'escalation e invita alla moderazione
La Nato "condanna l'escalation dell'Iran" e "invita alla moderazione", affinché "il conflitto in Medio Oriente non diventi incontrollabile". Lo ha affermato un portavoce dell'Alleanza. "Condanniamo l'escalation in Iran da un giorno all'altro, chiediamo moderazione e monitoriamo da vicino gli sviluppi. È essenziale che il conflitto in Medio Oriente non sfugga al controllo", ha affermato Farah Dakhlallah
L'ambasciata Usa in Israele: "Diminuite le minacce, ma cautela"
L'ambasciata Usa a Gerusalemme ha esortato i suoi connazionali alla cautela e ha chiesto a tutti i dipendenti governativi e ai loro familiari di limitare i movimenti fino a nuovo avviso. "La minaccia di bombardamenti di droni e/o missili è diminuita" si legge in una nota, e l'indicazione di trovare riparo "è stato revocato". "Tuttavia - aggiunge - le precedenti restrizioni di viaggio per i dipendenti governativi statunitensi e i loro familiari rimangono in vigore. I viaggi personali sono limitati all'interno e tra Tel Aviv (comprese Herzliya, Netanya e Even Yehuda), Gerusalemme e Be'er Sheva", si legge nella dichiarazione. L'ambasciata "continuerà a monitorare da vicino l'ambiente di sicurezza". La sede diplomatica fa sapere che "le scuole in tutto Israele rimangono chiuse oggi. Molti voli sono stati cancellati o ritardati e i viaggiatori sono incoraggiati a verificare con la compagnia aerea lo stato del loro volo. I valichi di frontiera terrestri, compreso l'attraversamento del ponte di Allenby, sono aperti".
Viminale, domani il Comitato nazionale per la sicurezza
I riflessi sulla sicurezza del conflitto in Medio Oriente saranno al centro del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica che domani alle 15 sarà presieduto dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e che vedrà la partecipazione dei vertici delle forze di polizia e dei servizi di intelligence. Nella giornata di oggi il titolare del Viminale sarà in contatto telefonico con i prefetti delle maggiori città italiane, che a loro volta domani potrebbero convocare dei Comitati provinciali per fare il punto della situazione. La vigilanza antiterrorismo resta naturalmente ai massimi livelli su migliaia di obiettivi sensibili, con particolare attenzione ai circa 250 target considerati a maggior rischio.
Tajani: "Domattina riunione degli ambasciatori dei Paesi arabi"
Dopo la videoconferenza del G7, domattina ci sarà una riunione degli ambasciatori dei Paesi arabi: come ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervistato a RTL 102,5, "l'obiettivo del governo italiano, che ha anche la responsabilità di guidare il G7 è prendere tutte le iniziative per evitare il peggioramento della situazione" dopo l'attacco iraniano della notte scorsa, "fermo restando - ha ribadito - che nessuno può pensare di cancellare Israele dalla carta geografica, come sostengono gli estremisti". Oggi, ha ricordato, la presidente del Consiglio presiederà la videoconferenza dei leader G7, domattina ci sarà la riunione "di tutti gli ambasciatori dei Paesi arabi; martedì incontrerò il ministro degli esteri canadesi e da mercoledì sera a Capri ci sarà il G7 degli Esteri". All'ordine del giorno di tutti questi prossimi appuntamenti, ha detto il capo della Farnesina, ci sarà proprio la situazione in Medio Oriente, "la riduzione delle tensione e come impedire l'allargamento del conflitto. Mi auguro che Israele adotti la regola della prudenza e che non ci sia un contrattacco al contrattacco dell'Iran dopo che l'aeronautica israeliana aveva colpito il consolato di Teheran in Siria mentre c'era una riunione dei pasdaran con Hezbollah e Hamas".
Hamas: "L'attacco dell'Iran è una risposta naturale e meritata"
"L'operazione militare condotta dalla Repubblica islamica dell'Iran contro Israele è un diritto naturale e una meritata risposta al crimine di aver preso di mira il consolato iraniano a Damasco e all'assassinio di diversi leader delle Guardie rivoluzionarie". Lo ha affermato Hamas in una nota.
Meloni condanna gli attacchi dell'Iran
"Il governo italiano ribadisce la condanna agli attacchi iraniani contro Israele. La presidenza italiana del G7 ha organizzato per il primo pomeriggio di oggi una conferenza in collegamento a livello dei leader. Esprimiamo forte preoccupazione per una destabilizzazione ulteriore della regione e continuiamo a lavorare per evitarla". È quanto scrive sui social la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Raid di Israele nel Nord-Est del Libano
Israele starebbe colpendo con dei raid il Nord-Est del Libano. Lo riporta Times of Israel citando i media libanesi. L'attacco avrebbe preso di mira la città di Nabi Chit nel distretto di in Baalbek District, roccaforte di Hezbollah, a circa 100 chilometri dal confine. Una fonte del movimento islamista ha confermato i raid.
La Gran Bretagna ha messo a disposizione i Typhoon della Raf
La Gran Bretagna ha messo a disposizione, nell'operazione congiunta di difesa dall'attacco iraniano a Israele, i caccia Typhoon della Raf. Lo riporta il Guardian sulla base di fonti della difesa britannica. L'operazione del Regno Unito è stata annunciata come un'estensione delle missioni di sorveglianza e bombardamento anti-Stato Islamico di lunga data in Iraq e Siria, chiamate Operazione Shader.
Durante la notte c’è stato un appello più ampio alla stabilità da parte del primo ministro Rishi Sunak: "Il Regno Unito continuerà a difendere la sicurezza di Israele e quella di tutti i nostri partner regionali, tra cui Giordania e Iraq. Insieme ai nostri alleati, stiamo lavorando urgentemente per stabilizzare la situazione e prevenire un'ulteriore escalation. Nessuno vuole vedere altri spargimenti di sangue", ha affermato il premier.
Tajani: "È una spirale pericolosa, il G7 vuole la de-escalation"
"La ritorsione iraniana della notte scorsa può mettere in moto una spirale pericolosa". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo alla trasmissione Agorà su Rai3. Nessuno, ha sottolineato, deve mettere in discussione l'esistenza dello Stato di Israele. "Condanniamo l'attacco e consideriamo inaccettabile l'idea di cancellare Israele dalla carta geografica. Lavoriamo per evitare che ci sia una crisi militare ancora più forte", ha detto. Il G7 che si riunirà in videoconferenza nel pomeriggio con la presidenza italiana, ha aggiunto, punta alla de-escalation. "Il G7 invierà messaggi a Israele, occorre la massima prudenza per impedire che la situazione peggiori".
Herzog ringrazia le forze armate e gli alleati
Il presidente israeliano Isaac Herzog ha ringraziato l'esercito e gli alleati di Israele dopo che l'Iran ha lanciato circa 300 droni e missili d'attacco contro il Paese in un assalto che è stato quasi completamente respinto. "Salute voi, cari soldati e comandanti dell'IDF e dell'IAF. Benedici la coalizione di nazioni guidata dagli Stati Uniti e da Potus", ha scritto Herzog su X.
Sirene d'allarme nel Nord di Israele al confine con il Libano
Le sirene degli allarmi anti-razzi stanno risuonando nel nord di Israele, a ridosso del confine col Libano. Lo riporta Times of Israel.
Idf: "Abbiamo agito in stretto contatto con Usa, Gb e Francia"
L'esercito israeliano ha lavorato a stretto contatto con Stati Uniti, Regno Unito e Francia durante l'attacco all'Iran. Lo ha riferito il portavoce di Idf, Daniel Hagari, aggiungendo che i tre Paesi "hanno agito insieme" durante gli attacchi iraniani. "Questa partnership è sempre stata stretta, ma nella notte si è manifestata in modo insolito", ha detto Hagari.
La Giordania riapre lo spazio aereo
La Giordania ha riaperto il suo spazio aereo dopo averlo chiuso nella notte, dopo che l'Iran ha lanciato droni e missili in un attacco contro Israele. Lo ha riferito la TV di stato, citando le autorita' aeronautiche giordane, secondo quanto riporta Times of Israel.
Austin e Blinken: "L'aiuto a Israele è 'blindato'"
Gli Stati Uniti non esiteranno a proteggere le proprie forze e a sostenere Israele. È la linea espressa in queste ultime ore dal ministro della Difesa americano, Lloyd Austin, e dal segretario di Stato Antony Blinken. Austin ha invitato l'Iran a "fermare immediatamente qualsiasi ulteriore attacco, anche da parte delle sue forze per procura". Gli Stati Uniti, ha aggiunto in una dichiarazione, non "cercano il conflitto" con l'Iran, ma ha spiegato che "non esiteranno ad agire per proteggere le proprie forze e sostenere la difesa di Israele". "L'impegno degli Stati Uniti per la sicurezza di Israele è blindato" ha detto anche Blinken in un post su X, aggiungendo anche che "gli Usa condannano l'attacco dell'Iran a Israele".