AGI - Arul Princiya vive nel villaggio indiano di S. Kamatchipuram e ogni giorno percorre otto chilometri a piedi per raggiungere la scuola più vicina. Rekha, invece, parte da Hanumantharayankottai e può considerarsi quasi fortunata. La sua scuola dista dieci chilometri, ma ne deve fare a piedi ‘solamente’ tre per arrivare alla fermata dell’autobus. E non c’è solo la fatica. Durante il tragitto, queste ragazze, come altre loro coetanee, rischiano di essere violentate o rapite. Distanza e pericoli, però, non spengono il desiderio di studiare. A loro si rivolge oggi ‘Una bici per la scuola’, il progetto di Interlife in India che dona biciclette alle bambine per garantire loro la possibilità di raggiungere la scuola senza paure. Affrontare da sole il tragitto a piedi, oltre che stancante, è anche molto rischioso. Ecco perché la bicicletta diventa per queste bambine un mezzo per spostarsi in velocità e sicurezza. In definitiva, uno strumento di libertà ed emancipazione. Il progetto di Interlife prevede una raccolta fondi per donare 500 biciclette a bambine indiane, parallelamente a un vero e proprio viaggio in bici del fotografo e regista Virginio Favale che attraverserà le aree rurali più povere dello Stato meridionale del Tamil Nadu, dove Interlife opera dal 2008. Il viaggio, che prenderà il via proprio nei prossimi giorni, sarà l’occasione per realizzare il documentario ‘Passaggio in India’ che racconterà la vita delle bambine beneficiarie di ‘Una bici per la scuola’. Il percorso di Favale girerà tutto intorno alle bambine e al loro quotidiano. Un viaggio visivo alla ricerca di volti, mani che lavorano, sguardi pieni di dignità, tempo che scorre.
“Siamo molto contenti che Virginio Favale potrà documentare attraverso il suo tour l’importanza del nostro progetto - spiega all’AGI Giorgia Gambini, presidente di Interlife – raccontando così le tante storie che stanno dietro la donazione di una bicicletta, le tante bambine per cui la bici non è un semplice mezzo di trasporto ma diviene un grande strumento di libertà. È necessario però continuare ad andare avanti tutti insieme in questo viaggio su due ruote e pedali – esorta ancora la presidente -, per poter continuare a donare altre bici ad altri bambini e bambine. Il nostro obiettivo è raggiungere 500 biciclette”. “Le ruote e i pedali sono come un meccanismo inceppato che, con il giusto lubrificante, ricomincia a girare - commenta Virginio Favale -. In questo progetto hanno proprio questo valore. Di colpo tutto gira. Prima lentamente, per poi diventare motore di energia e nuove possibilità”. A volte, il futuro inizia con una pedalata.