AGI - Le salme dei sei operatori umanitari della World Central Kitchen (WCK, con sede negli Usa), uccisi per sbaglio lunedi' a Deir al-Balah assieme a un volontario palestinese in un attacco israeliano, sono arrivate in Egitto per essere consegnate ai rappresentanti dei loro Paesi per il rimpatrio. Si tratta dei corpi di un australiano, un polacco, un americano-canadese e di tre britannici. Si e' trattato di "un grave errore" che "non sarebbe dovuto accadere", ha poi ammesso il capo di Stato Maggiore israeliano Herzi Halevi, riferendosi a "un'errata identificazione" in "condizioni molto complesse". E il giorno precedente, il presidente israeliano Isaac Herzog aveva offerto le sue "scuse", mentre il primo ministro Benjamin Netanyahu aveva parlato di un "tragico" colpo. WCK ha annunciato la sospensione delle operazioni nella regione.
L'ong, che si e' detta "devastata" dalla morte dei suoi volontari, dal 7 ottobre forniva pasti nel territorio palestinese, dove la maggior parte della popolazione, circa 2,4 milioni, rischia di morire di fame secondo le Nazioni Unite. A meta' marzo, ha contribuito all'invio della prima nave di aiuti da Cipro a Gaza. Ieri il primo ministro australiano Anthony Albanese ha espresso "rabbia e preoccupazione" al suo omologo israeliano, mentre la Polonia ha annunciato che avrebbe convocato l'ambasciatore israeliano per discutere della "responsabilita' morale, politica e finanziaria" di Israele. E anche il Regno Unito aveva annunciato che avrebbe convocato l'ambasciatore israeliano per esprimere la sua "condanna inequivocabile" dell'attacco israeliano.
Le Nazioni Unite hanno denunciato il "disprezzo per il diritto umanitario internazionale" e per i suoi operatori, mentre presidente degli Stati Uniti Joe Biden si e' definito "indignato", dopo aver affermato che Israele "non sta facendo abbastanza" per proteggere coloro che vengono in aiuto della popolazione palestinese "affamata". L'attacco israeliano contro i sette membri della World Central Kitchen "ha le caratteristiche di un attacco aereo di precisione, il che indica che l'esercito israeliano intendeva colpire questi veicoli", ha dichiarato Richard Weir dell'ONG Human Rights Watch (HRW), stando a un comunicato stampa. Dall'inizio della guerra, 196 operatori umanitari sono stati uccisi, tra cui 175 operatori delle Nazioni Unite, secondo il segretario generale Antonio Guterres.