AGI - Sono in tutto 86 le navi attaccate dagli Houthi dello Yemen nel Mar Rosso da novembre scorso a oggi. A renderlo noto è stato il leader del movimento sciita yemenita, Abdulmalik Al-Houthi, con un discorso andato in onda sulla televisione e megafono del gruppo, al Masirah, in cui rivela che le forze navali di Usa e Inghilterra hanno effettuato 13 attacchi contro lo Yemen solo nell'ultima settimana. L'esponente Houthi descrive tali attacchi Usa come "inefficaci", poiché non avranno nessuna conseguenza sulle attività del movimento sciita sostenuto dall'Iran. In base a quanto reso noto solo questa settimana sono stati effettuati 9 attacchi e un totale di 10 "operazioni" contro la città israeliana di Eilat, in cui sono stati utilizzati 37 razzi e droni. Nel suo discorso, Abdulmalik Al Houthi è tornato a chiedere la fine degli attacchi di Israele su Gaza.
Era stato lo stesso giovane leader ad annunciare lo scorso novembre che le navi con legami con Stati Uniti, Gran Bretagna e Israele in transito nel Mar Rosso sarebbero state bersagliate dalle postazioni dei guerriglieri, attraverso l'utilizzo di droni e razzi e che gli attacchi sarebbero continuati fino alla fine delle operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza. A quelle parole sono seguiti i fatti, al punto che gli attacchi Houthi hanno creato enormi difficoltà al trasporto marittimo in entrata e uscita dal canale di Suez. Gli attacchi hanno fatto crollare del 12% il traffico commerciale tra Asia ed Europa in transito nel Mar Rosso, scatenando la reazione della comunità internazionale. Una coalizione marittima a guida statunitense ha infatti iniziato a pattugliare le acque del Mar Rosso, compiendo operazioni di contrasto che hanno permesso di abbattere numerosi droni e prevenire attacchi alle navi, ma non hanno fermato gli Houthi. Lo scorso 11 gennaio il consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato una mozione per porre fine agli attacchi, votando a favore di una proposta presentata da Stati Uniti e Giappone.