AGI - E' finita con scene assolutamente incredibili una partita del campionato turco: i tifosi del Trabzonspor hanno preso d'assalto il prato dello stadio omonimo, al fischio finale della partita persa dalla propria squadra (3 a 2); e hanno preso d'assalto i giocatori del Fenerbahce, il club di Istanbul, che avevano provato a festeggiare la vittoria. I tifosi, che hanno invaso il campo, hanno provato a inseguire i giocatori persino nel tunnel, che comunque hanno risposto per le rime. Il campionato turco non è nuovo a scene di violenze e tre mesi prima c'era stata l'aggressione a un arbitro da parte di un manager. Tra i giocatori del Fener non c'era l'ex juventino Bonucci, assente per infortunio.
Le caotiche immagini sono state registrate dalle televisioni e dai tifosi attoniti rimasti sugli spalti; e si è visto di tutto. Prima un tifoso della squadra locale che entra in campo da solo verso i giocatori dell'Istanbul, con il volto mascherato. Molti calciatori si sono diretti verso di lui per tentare di neutralizzarlo, mentre un agente di sicurezza è riuscito a controllarlo. In altre immagini, un tifoso minaccia un giocatore del Fenerbahce, la squadra che attualmente è seconda nella classifica della Super Lig turca, utilizzando un palo d'angolo. E intanto il portiere della squadra ospite, Dominik Livakovic, riceveva un pugno in faccia. Altri video dagli spalti hanno mostrato il nazionale belga Michy Batshuayi che prendeva a calci un tifoso che correva attraverso il campo, e il nazionale nigeriano Bright Osayi-Samuel che sferrava un potente pugno a un altro tifoso. Insomma scene violente e tutt'altro che sportive.
Il ministro dell'Interno turco Ali Yerlikaya ha subito annunciato l'apertura di un'indagine per cercare di identificare i tifosi entrati in campo. "Non è in alcun modo accettabile che la violenza avvenga sui campi di calcio", ha scritto sul social network X. Denunciando gli eventi "inaccettabili", la Federcalcio turca ha preannunciato "le necessarie sanzioni penali ai responsabili degli incidenti". Secondo la stampa turca, i giocatori del Fenerbahce hanno dovuto aspettare quasi tre ore all'interno dello stadio dopo la partita prima di poter uscire, il tempo necessario alla polizia per mettere in sicurezza ciascuno degli accessi alla superstrada che porta all'aeroporto dalla città. Non solo: per evitare scontri all'interno del piccolo aeroporto, l'autobus della squadra è stato autorizzato a dirigersi direttamente sulla pista. Il segretario generale del Fenerbahce, Burak Kizilhan, ha invitato alla calma i tifosi del club ma l'episodio si aggiunge alla lunga lista di violenze che hanno funestato il calcio turco.
A dicembre il campionato nazionale è stato sospeso per una settimana dopo che il presidente del club dell'Ankaragucu aveva aggredito un arbitro al fischio finale di una partita di prima divisione. Coincidenza bizzarra, è stato lo stesso arbitro, Halil Umut Meler, ad arbitrare domenica sera a Trabzon. Comunque, negli ultimi dieci anni, diverse partite del Fenerbahce a Trabzon sono state segnate dalla violenza. Nell'aprile 2016, un incontro tra le due squadre della Super Lig fu interrotta all'88' dopo la brutale aggressione a un assistente arbitro da parte di un sostenitore del club del Mar Nero, che era in svantaggio per 4-0.
Un anno prima, l'autobus dei giocatori di Istanbul finì nel mirino di un uomo che aprì il fuoco, mentre attraversava la regione di Trabzon: rimase ferito gravemente l'autista. Nella primavera del 2014, una partita tra i due club fu interrotta all'intervallo dopo che i tifosi del Trabzonspor lanciarono in campo oggetti pericolosi, inclusa la maniglia di una porta. Anche il club del Mar Nero, che ha vinto l'ultima volta il campionato turco nel 2022, si è ritrovato sotto i riflettori alla fine del 2015: l'allora presidente del Trabzonspor, furioso per un rigore non concesso durante una partita casalinga, fece chiudere gli arbitri e i suoi assistenti negli spogliatoi per tutta la notte. L'incidente si concluse all'alba ma dovette scendere in campo lo stesso presidente Recep Tayyip Erdogan per telefonargli e indurlo a più miti consigli.