La legge, che passa ora al Senato, copre ampiamente i reati di terrorismo, tradimento e malversazione che sarebbero stati commessi dall'indipendentista catalano.
Il disegno di legge sull'amnistia elaborato per soddisfare le richieste di Puigdemont ha superato, alla seconda occasione, il suo accidentato passaggio al Congresso. Lo ha fatto con i voti del PSOE, del Sumar e dei suoi alleati filo-indipendentisti e nazionalisti, fornendo così una momentanea ancora di salvezza al Governo in una settimana in cui tutto gli si è rivoltato contro con lo scoppio del caso Koldo, l'anticipazione delle elezioni in Catalogna e la rinuncia forzata al Bilancio dello Stato per il 2024. Il risultato delle due votazioni necessarie - il parere sulla legge e la legge nel suo complesso - è stato di 178 sì e 172 no.
Tuttavia, la misura di grazia ha ancora molta strada da fare e non sarà facile. La legge sarà ora inviata al Senato, dove il Partito Popolare, che ha la maggioranza assoluta, userà tutti i meccanismi a sua disposizione per silurarla. In ogni caso, una volta approvata definitivamente, intorno alla seconda metà di maggio, la legge dovrà senza dubbio affrontare il test della Corte Costituzionale e prevedibilmente anche quello della Corte di Giustizia dell'Unione Europea.