AGI - I residenti della capitale di Haiti hanno cercato di mettersi in salvo in seguito all'ultima ondata di violenza tra bande. Un gruppo delle Nazioni Unite ha lanciato l'allarme di una "città sotto assedio" dopo che gli aggressori armati hanno preso di mira il palazzo presidenziale e la sede della polizia.
I gruppi criminali, che già controllano gran parte di Port-au-Prince e le strade che portano al resto del Paese, hanno scatenato il caos negli ultimi giorni nel tentativo di spodestare il Primo Ministro, Ariel Henry, dalla guida del Paese più povero dell'emisfero occidentale.
Ospedali sotto attacco, carenza di cibo, infrastrutture bloccate: la capitale di Haiti, Port-au-Prince, ha vissuto una situazione umanitaria sempre più precaria all'indomani di un'altra giornata di scontri tra polizia e bande.
"Gli abitanti della capitale vivono confinati, non hanno un posto dove andare", ha avvertito Philippe Branchat, capo dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), descrivendo una "città sotto assedio"