AGI - "La situazione umanitaria a Gaza è terribile, con famiglie palestinesi innocenti e bambini alla disperata ricerca di beni di prima necessità. Ecco perché oggi la Commissione Europea, la Germania, la Grecia, l'Italia, i Paesi Bassi, la Repubblica di Cipro, gli Emirati Arabi Uniti, il Regno Unito, e gli Stati Uniti hanno annunciato l'intenzione di aprire un corridoio marittimo per l'assistenza umanitaria via mare". Lo rende noto la Casa Bianca con una nota ufficiale, mentre il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, è tornato a chiedere al premier israeliano, Benjamin Netanyahu, di fare di più per consentire l'accesso dei civili palestinesi agli aiuti.
La casa Bianca prosegue: "La leadership di Cipro nella creazione dell'iniziativa Amalthea, che delinea un meccanismo per il trasporto sicuro degli aiuti da Cipro a Gaza via mare, è stata parte integrante di questo sforzo congiunto per avviare un corridoio marittimo. Insieme, le nostre nazioni intendono costruire su questo modello per fornire ulteriori aiuti significativi via mare, lavorando in coordinamento con l'Alto Coordinatore delle Nazioni Unite per gli Aiuti Umanitari e la Ricostruzione per Gaza Sigrid Kaag - che è incaricato di facilitare, coordinare, monitorare, e verificare il flusso di aiuti a Gaza ai sensi della risoluzione 2720 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Gli sforzi degli Emirati Arabi Uniti per mobilitare il sostegno per l'iniziativa si tradurranno in una prima spedizione di cibo via mare alla popolazione di Gaza".
"Cipro - prosegue la Casa Bianca - convocherà presto alti funzionari per discutere di come possiamo accelerare questo canale marittimo sostenendo coloro che ne hanno bisogno, integrando le rotte terrestri e aeree, anche da Egitto e Giordania. Gli Stati Uniti hanno annunciato una missione di emergenza guidata dall'esercito degli Stati Uniti per stabilire un molo temporaneo a Gaza, in coordinamento con i partner umanitari e altri Paesi, per consentire la consegna di quantità significative di assistenza via mare. Questi sforzi saranno strettamente coordinati con il governo di Israele. La fornitura di assistenza umanitaria direttamente a Gaza via mare sarà complessa e le nostre nazioni continueranno a valutare e ad adeguare i nostri sforzi per garantire che gli aiuti vengano forniti nel modo pù efficace possibile. Questo corridoio marittimo può e deve essere parte di uno sforzo sostenuto per aumentare il flusso di aiuti umanitari e merci commerciali a Gaza attraverso tutte le possibili rotte. Continueremo a lavorare con Israele per espandere le consegne via terra, insistendo sul fatto che faciliterà più rotte e aprirà ulteriori passaggi per far ottenere più aiuti a più persone. Affermiamo che la protezione delle vite civili è un elemento chiave del diritto umanitario internazionale che deve essere rispettato. E tutti insieme dobbiamo fare di più per garantire che gli aiuti arrivino alle persone che ne hanno disperatamente bisogno".
Hamas: nessun compromesso sugli ostaggi
Continuano intanto ad assottigliarsi le speranze di un cessate il fuoco entro l'inizio del Ramadan, che potrebbe scattare già domenica. "Sembra difficile", ha affermato Biden. Il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, afferma che spetta ad Hamas accettare un cessate il fuoco che consentirebbe più aiuti umanitari a Gaza e consentirebbe colloqui su una "risoluzione duratura" del conflitto.
"La palla è nel loro campo. Stiamo lavorando intensamente e vedremo cosa faranno", ha detto Blinken prima di un incontro con il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan.
-L'ala armata di Hamas ha dichiarato però che non ci sarà alcun compromesso sulla richiesta del movimento che Israele si ritiri da Gaza per garantire il rilascio degli ostaggi sequestrati nell'attacco del 7 ottobre. "La nostra priorità assoluta per raggiungere un accordo di scambio di prigionieri è il completo impegno per la cessazione dell'aggressione e il ritiro del nemico, e non c'è alcun compromesso su questo", ha dichiarato Abu Obeida, portavoce delle Brigate Ezzedine al-Qassam, in una dichiarazione televisiva.
Obiettivo due milioni di pasti al giorno
Il porto temporaneo che gli Stati Uniti stanno cercando di costruire per accelerare gli aiuti a Gaza richiederà "diverse settimane" per la pianificazione e l'esecuzione, ha detto ai giornalisti un portavoce del Pentagono, aggiungendo che gli Stati Uniti alla fine mirano a fornire 2 milioni di pasti al giorno agli abitanti di Gaza. Il processo potrebbe coinvolgere 1.000 unità americane, ma tali truppe non verranno schierate sul terreno, afferma il Pentagono. Si afferma che Washington stia lavorando al progetto nei dettagli con i Paesi partner del Medio Oriente.