AGI - Si è trasformato in un massacro l'assalto dei palestinesi a un convoglio di aiuti umanitari che aveva raggiunto Gaza City. Nella calca e nella sparatoria con le forze israeliane che è seguita sono state uccise più di 100 persone e oltre 700 sono rimaste ferite, stando ai dati diffusi da fonti sanitari palestinesi. Gli israeliani in un primo momento hanno confermato che le truppe hanno sparato sulla folla, credendo che "rappresentasse una minaccia", per poi negare di aver esploso un singolo colpo. Secondo il Times of Israel, solo una decina di morti sarebbe dovuta ai proiettili. Un testimone ha detto all'Afp che la violenza è scoppiata quando migliaia di persone alla disperata ricerca di cibo si sono precipitate verso i camion degli aiuti.
"I camion pieni di aiuti si sono avvicinati troppo ad alcuni carri armati dell'esercito che si trovavano nella zona e la folla, migliaia di persone, ha preso d'assalto i camion", ha detto il testimone, "e i soldati hanno sparato sulla folla perché la gente si avvicinava troppo ai carri armati." L'esercito israeliano ha inizialmente affermato che "durante l'ingresso dei camion degli aiuti umanitari nel nord della Striscia di Gaza, i residenti di Gaza hanno circondato i camion e hanno saccheggiato i rifornimenti in consegna". Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu, su richiesta dell'Algeria, ha convocato una riunione a porte chiuse in serata dedicata alla consegna degli aiuti alla popolazione palestinese.
L'ultima ricostruzione del portavoce delle forze armate israeliane, Daniel Hagari, sostiene invece che i camion degli aiuti, fattisi strada nella Striscia, "hanno incontrato una folla palestinese che ha cercato di saccheggiare le attrezzature che trasportavano". Secondo il portavoce, decine di persone sono state uccise dalla calca e dai camion che cercando di scappare le hanno investite, involontariamente. "Non abbiamo sparato alle persone in cerca di aiuti, né dall'alto né da terra", ha assicurato il militare. Un medico a Gaza ha detto di aver visto decine di corpi di morti e feriti da armi da fuoco, inclusi colpi alla testa, al collo e al mento, distesi lungo la strada, riporta il New York Times.
I morti e i feriti sono stati portati nei pochi ospedali funzionanti di Gaza. "Le equipe mediche non sono in grado di gestire il volume e il tipo di ferite che arrivano al complesso medico Al-Shifa" si legge in una nota. Il portavoce del ministero della Sanità Ashraf al-Qudra ha puntato il dito contro le "forze di occupazione che hanno preso di mira un raduno di cittadini". Gaza si trova ad affrontare una situazione umanitaria sempre più disperata a quasi cinque mesi dall'inizio della guerra. L'Onu stima che la stragrande maggioranza dei 2,4 milioni di abitanti di Gaza siano minacciati dalla carestia, in particolare nel nord dove la distruzione, i combattimenti e i saccheggi rendono quasi impossibile la consegna degli aiuti. Secondo l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, Unrwa, a febbraio sono entrati nella Striscia di Gaza poco più di 2.300 camion di aiuti, in calo di circa il 50% rispetto a gennaio.
Gli Usa bloccano il testo di condanna all'Onu
Gli Stati Uniti hanno bloccato una dichiarazione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu che condannava Israele per la strage di palestinesi in coda per ricevere aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Le nazioni arabe non sono riuscite a ottenere il sostegno al testo, avanzato dall'Algeria, che accusava le forze israeliane di aver aperto il fuoco contro i civili in attesa della consegna di cibo e altri aiuti umanitari vicino a Gaza City; il bilancio della tragedia, secondo Hamas, è di almeno 112 morti..
L'Anp denuncia un complice "silenzio internazionale"
L'Anp, che governa piccole aree della Cisgiordania occupata, ha anche denunciato un complice "silenzio internazionale" di fronte a "crimini di genocidio senza precedenti nella storia moderna" e ha chiesto un intervento immediato per fermare la guerra. Nel mirino, "soprattutto l'amministrazione degli Stati Uniti, che fornisce sostegno e protezione a questa occupazione", ha detto la presidenza dell'Anp, che sta cercando di riformarsi per prendere il controllo di Gaza quando la guerra finirà. La Jihad islamica palestinese, presente anche a Gaza, ha accusato l'amministrazione statunitense e i governi occidentali di aver fornito a Israele "sostegno politico e logistico": Israele "sta deliberatamente uccidendo il maggior numero possibile di civili, di fronte al mondo intero, senza deterrenza, (e) usando i metodi più atroci che possiede e che l'amministrazione statunitense gli fornisce".
In assenza di un conteggio ufficiale da parte del Ministero della Sanità di Gaza, con queste vittime i morti nella Striscia supererebbero i 30.000, dato che ieri ne sono stati accertati 29.954 dall'inizio della guerra, il 7 ottobre. Inoltre, si stima che sotto le macerie restino più di 7.000 corpi. "Riteniamo l'amministrazione statunitense, la comunità internazionale, l'occupazione e le organizzazioni internazionali responsabili dell'uccisione di civili che muoiono di fame per mano dell'occupazione", ha aggiunto il governo di Gaza. Il gruppo ha accusato "l'occupazione" di cercare di "far morire di fame" gli abitanti di Gaza e ha affermato che più di 700.000 persone soffrono la carestia nel nord della Striscia.
"L'attacco è stato premeditato e intenzionale, nel contesto del genocidio e della pulizia etnica del popolo della Striscia di Gaza. L'esercito di occupazione sapeva che queste vittime erano arrivate in questa zona per ottenere cibo e aiuti, ma le ha uccise a sangue freddo" si legge nella nota. Da parte sua, la Jihad islamica ha affermato che "questo massacro non farà altro che aumentare la fermezza del nostro popolo contro la macchina omicida sionista". Ieri 116 camion di aiuti umanitari sono entrati nella Striscia - 92 dei quali attraverso il valico di Kerem Shalom, al confine con Israele, e 24 attraverso il valico di Rafah, che collega con il Sinai egiziano - una quantità insufficiente date le urgenti necessità della Striscia. Secondo l'Unrwa, nel mese di febbraio sono entrati a Gaza circa 2.300 camion, il 50% in meno rispetto a gennaio. Vista la difficoltà di introdurre aiuti umanitari via terra, diversi Paesi - tra cui Giordania, Egitto, Qatar, Francia ed Emirati Arabi Uniti - hanno lanciato pacchi con cibo e rifornimenti via aerea, una strategia di cui ieri hanno beneficiato gli abitanti del nord del paese per la prima volta enclave, anche se alcuni lanci sono atterrati per errore in territorio israeliano.
Biden: nessun cessate il fuoco entro lunedì
Il presidente americano Joe Biden, che questa settimana aveva affermato di sperare in un cessate il fuoco a Gaza entro lunedì, ha fatto marcia indietro e ha affermato che questa pausa nelle ostilità non si verificherà fino a quella data. Gli Stati Uniti stanno anche esaminando "versioni contrastanti" della strage di oggi durante una distribuzione di aiuti a Gaza, ha detto il presidente americano mentre lasciava la Casa Bianca per un viaggio alla frontiera con il Messico.
All'inizio di questa settimana Biden aveva previsto che entro lunedì sarebbe stato possibile un accordo per attuare un cessate il fuoco tra Israele e Hamas a Gaza in cambio del rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas. "La speranza è eterna", ha detto Biden ai giornalisti quando gli è stato chiesto dei tempi del cessate il fuoco. "Sono stato al telefono con persone dell'area. Probabilmente non lunedì, ma sono fiducioso." Il presidente degli Stati Uniti ha detto di non avere ancora chiarezza su ciò che è accaduto a Gaza City, in uno dei peggiori incidenti di quasi cinque mesi di guerra. "Lo stiamo verificando proprio adesso - ha detto -. Ci sono due versioni contrastanti di quello che è successo, non ho ancora una risposta", ha affermato. Alla domanda se fosse preoccupato per i negoziati ha risposto: "So che questo creerà complicazioni".
Guterres "sconvolto"
Il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres è "sconvolto dal tragico bilancio umano del conflitto a Gaza, dove si parla di più di 30 mila persone uccise e più di 70 mila ferite. E, tragicamente, un numero sconosciuto di persone giace sotto le macerie", riporta il portavoce di Guterres, Stephane Dujarric. Guterres "condanna l'episodio avvenuto oggi a Gaza nord nel quale più di cento persone sono state uccise o ferite mentre cercavano aiuti".
"I civili a Gaza - ha aggiunto - hanno bisogno di aiuto urgente, inclusi quelli che si trovano nel nord assediato, dove le Nazioni Unite da più di una settimana non possono consegnare gli aiuti". Guterres ha ribadito il suo appello a un "immediato cessate il fuoco e al rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi".
Usa, Egitto e Qatar al lavoro per mediare
Il presidente egiziano Abdelfatah al Sisi e l'emiro del Qatar, Tamim bin Hamad Al Thani, hanno discusso con il presidente degli Stati Uniti degli sforzi di mediazione dei tre Paesi per concordare una tregua tra Israele e il gruppo islamista Hamas nella Striscia di Gaza. Secondo un comunicato della presidenza egiziana, Biden ha chiamato al-Sisi per "discutere degli sforzi congiunti intrapresi da Egitto, Qatar e Stati Uniti per calmare la situazione nella Striscia di Gaza, raggiungere un cessate il fuoco, scambiare i detenuti e attuare l'ingresso degli aiuti umanitari".
L'egiziano ha sottolineato la necessità di concordare una cessazione "immediata" delle ostilità, mettendo in guardia dal "pericolo di continue operazioni militari" da parte di Israele e condannando l'attacco di oggi una coda di distribuzione di aiuti umanitari a Gaza, in cui sono rimaste uccise più di 100 persone. Lo stesso Biden ha deplorato dalla Casa Bianca questo attacco, che complicherà il processo di raggiungimento di una tregua e di liberazione degli ostaggi, e ha chiarito che non si aspetta più che il patto avvenga lunedì prossimo, come aveva previsto qualche giorno fa.
Biden ha anche discusso con al-Thani degli "sviluppi nella Striscia di Gaza e nei Territori palestinesi occupati, così come degli sforzi dello Stato del Qatar per raggiungere un accordo di cessate il fuoco immediato e permanente", secondo una dichiarazione dell'ufficio dell'emiro.
"Profondo sgomento di Meloni"
"Ho appreso con profondo sgomento e preoccupazione la drammatica notizia di quanto accaduto oggi a Gaza. È urgente che Israele accerti la dinamica dei fatti e le relative responsabilità", dichiara la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. "Le nuove e numerose vittime civili impongono di intensificare immediatamente gli sforzi sui negoziati in atto - afferma la premier - per creare le condizioni per un cessate il fuoco e per la liberazione degli ostaggi".