AGI - Tupak, un orso andino adulto a rischio di estinzione, è in attesa che le autorità ecuadoriane utilizzino un elicottero per trasferirlo in una nuova casa sicura, lontano dalle aree popolate, dove ormai è considerato come una vera minaccia da alcuni agricoltori che lo accusano di aver attaccato il bestiame e distrutto i raccolti. "L'orso dagli occhiali", come viene chiamata questa specie per via delle due macchie chiare intorno agli occhi che contrastano con il resto della sua pelliccia scura, è temporaneamente ospitato presso lo zoo di Quito a Guayllabamba, ma il tempo stringe perché possa essere reintegrato correttamente nel suo habitat naturale.
È la seconda volta che Tupak si trova in una situazione simile, a testimonianza dell'aggravamento del problema riguardo alla perdita dell'habitat naturale che gli orsi andini si trovano ad affrontare a causa del disboscamento, dell'avanzamento delle colture agricole e dell'urbanizzazione selvaggia. Tupak è stato trasferito per la prima volta nel febbraio 2023, dopo aver ucciso diversi capi di bestiame nella provincia andina settentrionale di Imbabura. È stato quindi trasferito in un'area remota con un collare di localizzazione satellitare per seguirne i movimenti. Tuttavia, alla fine del 2023, Tupak è tornato a essere uno degli orsi più ricercati dagli allevatori nelle vicinanze delle aree abitate dell'alto bacino del fiume Pisque. Le sue incursioni si sono fatte così frequenti che la comunità ha chiesto che venisse presto spostato in un altro luogo dove non avrebbe causato così tanti danni.
In attesa dell'elicottero giusto
Negli ultimi giorni è stata quindi organizzata una nuova operazione per localizzare Tupak e trasferirlo allo zoo di Guayllabamba, con la partecipazione di un’equipe di tecnici del governo provinciale di Imbabura e di veterinari della Fondazione Condor delle Ande, in coordinamento con il Ministero dell'Ambiente, dell'Acqua e della Transizione ecologica. Ora l'obiettivo è trasferirlo in una località montana ancora più remota e isolata, dove ci sono garanzie che non interferisca con le azioni dell'uomo, ma per farlo è necessario un trasferimento in elicottero. Finora, però, questo trasferimento è stato rimandato, poiché gli aerei delle Forze Armate sono impiegati nelle operazioni del "conflitto armato interno" dichiarato dal presidente del Paese, Daniel Noboa, contro la criminalità organizzata.
I rappresentanti dello zoo hanno cercato anche il sostegno di aziende private e, sebbene il caso sembri por interessare, i velivoli che potrebbero svolgere questo compito sono impegnati in vari progetti di settori ritenuti strategici. Anche i Vigili del Fuoco di Quito si sono fatti avanti, ma il loro elicottero non può sorvolare la Cordigliera delle Ande a 4.572 metri di altitudine con a bordo uomini, attrezzature e l'orso sedato. Il protocollo per la liberazione di Tupak è stato approvato dal Ministero dell'Ambiente, dell'Acqua e della Transizione Ecologica, ma fino a mercoledì 21 febbraio, Giornata internazionale per la protezione dell'orso andino, non era ancora possibile metterlo in pratica.
Allo zoo di Guayllabamba sono stati prelevati campioni di sangue e di pelo, oltre a diverese radiografie e a un'ecografia addominale, che hanno escluso la presenza di malattie. L'animale è ora in condizioni ottimali per il reinserimento. Tupak è un discendente di terza generazione della sottopopolazione di orso andino studiata nel bacino superiore del fiume Pisque, nell'Imbabura. Dal 2010 si ha notizia di 23 individui presenti nella zona. Ognuno di loro sarà presto dotato di un codice e un nome proprio, assegnato dai tecnici nell'ambito di un progetto di conservazione della specie. "Il trasferimento dei Tupak è un'operazione molto importante per evitare il massacro e la morte degli orsi, ma anche per evitare che questi animali debbano essere tenuti negli zoo", conclude Andrés Laguna, biologo del Governo Provinciale di Imbabura.