AGI - "Aleksei Navalny è stato assassinato. La sua morte è avvenuta il 16 febbraio alle 14.17 ora locale, secondo il messaggio ufficiale dato alla madre". Lo ha riferito la portavoce dell'oppositore russo, Kira Yarmysh, in un messaggio su X. Il corpo "si trova ora a Salekhard" e le autorità "stanno conducendo 'indagini' su di lui. Chiediamo che il corpo venga consegnato immediatamente alla sua famiglia", ha aggiunto la portavoce, Kira Yarmysh.
Ma successivamente la portavoce ha riferito che "l'avvocato di Aleksei e sua madre sono arrivati all'obitorio di Salekhard. È chiuso però, la colonia ha assicurato che funziona e il corpo di Navalny è lì. L'avvocato ha chiamato il numero di telefono che è sulla porta. Gli è stato detto che è il settimo a chiamare oggi. Il corpo di Aleksei non è all'obitorio".
La versione delle autorità russe
L'oppositore Alexey Nalvany sarebbe stato colpito, secondo le autorità russe, da "sindrome della morte improvvisa": è questa la prima spiegazione che hanno dato alla madre del dissidente, cui non è stata ancora consegnata la salma del figlio - né si sa dove sia - con la motivazione che gli esami sul caso non sono stati ancora completati.
La notizia della morte fu data ieri ufficialmente a Lyudmila Navalnaya alle ore locali 2:17 del pomeriggio, secondo quanto ha riferito a Reuters la portavoce di Navalny. "Quando l'avvocato e la madre di Alexei sono arrivati alla colonia penale stamattina, e' stato detto loro che la causa del decesso di Navalny e' stata una sindrome da morte improvvisa", ha riferito il direttore della fondazione di Navalny, Ivan Zhdanov, su X.
G7: "Mosca chiarisca, stop alla repressione del dissenso"
I ministri degli Esteri del G7 hanno espresso "la loro indignazione per la morte in carcere di Alexei Navalny, condannato ingiustamente per le legittime attività politiche e la lotta alla corruzione"; hanno chiesto "alle autorità russe di chiarire pienamente le circostanze della sua morte" e hanno invitato "la Russia a porre fine all'inaccettabile persecuzione del dissenso, nonché alla repressione sistematica della libertà di espressione e all'indebita limitazione dei diritti civili" nel Paese. È quanto si legge nella dichiarazione finale della riunione svoltasi a Monaco di Baviera.
La mobilitazione in Russia e nel mondo
Centinaia di persone si sono radunate in tutta Europa e negli Stati Uniti per rendere omaggio all'oppositore numero uno del Cremlino, Navalny, morto in carcere in Russia. Navalny, che con le sue critiche alla corruzione nella Russia di Vladimir Putin, aveva mobilitato le piazze dell'Occidente è stato omaggiato da quelle stesse folle. La polizia russa ha arrestato più di 100 persone durante le commemorazioni spontanee. I fiori lasciati da manifestanti in diverse città sono stati rimossi nottetempo da gruppi di sconosciuti mentre la polizia stava a guardare, come mostrano video postati sui social media. A Mosca, un folto gruppo di fiori è stato rimosso da un memoriale vicino al quartier generale dei servizi segreti, ma al mattino ne sono comparsi altri.
A Varsavia davanti all'ambasciata russa in Polonia hanno manifestato un centinaio di persone, soprattutto giovani, molti dei quali sembravano sconvolti. Denislan, un russo di 29 anni che non ha voluto rivelare la sua identità completa, ha spiegato di essere venuto per protestare contro gli "assassinii politici" e di vedere in Navalny un "simbolo della società civile russa". "Sono qui perché la Russia dovrebbe e potrebbe essere un paese democratico", ha detto con voce tremante. Sono state accese candele e fiori posti contro la recinzione che circonda l'edificio dell'ambasciata, pesantemente sorvegliato. I manifestanti hanno gridato slogan tra cui "Putin, assassino" e "Non dimenticare mai, non perdonare mai". Diverse centinaia di persone che brandivano i ritratti dei defunti si sono radunate anche in Lituania, un Paese molto critico nei confronti della Russia. La manifestazione si è svolta presso il memoriale delle vittime dell'occupazione sovietica a Vilnius. A centinaia hanno manifestato anche a Berlino davanti all'ambasciata russa. "Putin assassino! Putin all'Aia!" ha scandito la folla radunata sul viale Unter den Linden, nel centro della capitale tedesca. In una folla prevalentemente di lingua russa con mescolanza di tedeschi, molti cartelli riportavano foto o citazioni di Navalny o insulti contro Vladimir Putin.
"È un duro colpo a livello emotivo. Stiamo aspettando la conferma ufficiale da parte della famiglia", ha detto all'AFP Evgeni Syrokin, coordinatore del movimento "FreeNavalny" in Germania. "Questo ci motiva a continuare a lavorare. Stiamo combattendo contro Putin". Dietro di lui, fiori, candele e foto di Alexei Navalny si moltiplicavano sul marciapiede.
"L'hanno ucciso, non ci sono dubbi. Per me è solo orrore ed è il segno che hanno perso la bussola" (Marat Guelman, 63 anni, noto collezionista russo, critico di Mosca, ora residente a Berlino)
Nei Paesi Bassi diverse centinaia di persone hanno manifestato in piazza Dam, davanti al palazzo reale di Amsterdam e davanti all'ambasciata russa all'Aia, sui cui cancelli era appeso un ritratto del dissidente. I manifestanti ad Amsterdam portavano cartelli con la scritta "Putin è un assassino" e "Non arrenderti". In Svizzera, circa 150 persone si sono riunite presso la Place des Nations a Ginevra, con in mano il ritratto di Navalny o un mazzo di fiori bianchi. Una donna portava un cartello con la scritta "Putin è un assassino".
Secondo la direzione del penitenziario dove era imprigionato, l'attivista si è sentito male dopo una passeggiata. Il portavoce del dissidente: non abbiamo conferme. Il Cremlino: spetta ai medici chiarire le cause. Washington e Bruxelles accusano Mosca. Meloni: monito inquietante
Chi era Navalny, l''Innominabile' oppositore di Putin
A Zurigo circa 300 persone si sono radunate spontaneamente per una cerimonia commemorativa accanto alla stazione centrale. Alcuni avevano portato manifesti con la scritta "Non mollare mai" scritta accanto al ritratto di Aleksei Navalny. "Putin ha ucciso Navalny", diceva un altro manifesto. A Londra, diverse decine di persone si sono radunate davanti all'ambasciata russa, dietro le transenne, portando cartelli in inglese o russo che dicevano "Putin assassino", "Assassini", "Navalny il nostro eroe", "La mia Russia è in prigione", "Non arrenderti", "Noi siamo Navalny" o addirittura "Putin brucia all'inferno". Negli Stati Uniti diverse centinaia di manifestanti si sono radunate davanti all'ambasciata russa a Washington, brandendo cartelli tra cui "Vergogna Putin". Sui muri dell'ambasciata sono state proiettate le parole "Putin" e "assassino". A New York la gente ha deposto fiori davanti al consolato russo e ha appeso le sue foto ai cancelli dell'edificio.