AGI - E' di almeno cinque morti e 18 feriti il bilancio dell'attacco missilistico delle forze di Kiev su Belgorod, la città russa a 30 km dal confine con l'Ucraina. Il governatore della regione, Vyacheslav Gladkov ha detto che "secondo le informazioni preliminari, a Belgorod cinque persone, tra cui un bambino, sono state uccise e altre 18 persone, tra cui cinque bambini, sono rimaste ferite. I paramedici stanno portando i feriti negli ospedali", ha scritto Gladkov su Telegram. A Belgorod sono state danneggiate sette abitazioni private, cinque condomini, cinque automobili, un negozio e danni si sono verificati anche sul territorio di una delle imprese industriali, aggiungono le fonti russe. Nel villaggio di Shagarovka a Belgorod sono state danneggiate due abitazioni private. Secondo il capo della regione di Kursk, Roman Starovoyt, i missili hanno colpito un centro commerciale, uno stadio scolastico e dei cortili. Mosca condanna il raid di Kiev, che definisce "attacco terroristico" e fa sapere che sottoporrà la questione all'esame delle organizzazioni internazionali competenti, compreso il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, ha detto la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
Ma un massiccio attacco missilistico è stato effettuato nella notte anche da parte della Russia in Ucraina: i bombardieri strategici Tu-95 di Mosca hanno colpito diverse parti del paese, forti esplosioni si sono sentite a Dnipro, a Zaporizhzhia, nella capitale Kiev e nella città occidentale di Lviv dove sarebbero caduti dieci missili russi. Domani intanto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, andra' in Germania e in Francia e vedrà il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, e il presidente francese, Emmanuel Macron. I presidenti di Ucraina e Francia firmeranno all'Eliseo un accordo bilaterale sulla sicurezza tra i due Paesi. Sabato 17 Zelensky interverrà alla "Conferenza sulla sicurezza di Monaco e terra' una serie di incontri bilaterali a margine della conferenza", ha fatto sapere la presidenza ucraina. Sono previsti colloqui anche con la vicepresidente americana Kamala Harris, con il presidente ceco Petr Pavel, con il primo ministro danese Mette Frederiksen, con il primo ministro olandese Mark Rutte e altri capi di stato e leader economici".
Intanto, Putin, in un'intervista a Pavel Zarubin il cui estratto è stato pubblicato sul canale Telegram del Cremlino, ha dichiarato di essere rimasto deluso da Tucker Carlson. Con il presidente russo, il giornalista ultraconservatore statunitense è stato più lealista del re e invece di incalzarlo con domande difficili alle quali era pronto a rispondere, è stato piuttosto accondiscendente. "Penso che Carlson sia un uomo pericoloso: pensavo che sarebbe stato aggressivo e che avrebbe fatto le cosiddette domande difficili. Non solo ero pronto, lo volevo - ha detto Putin -. Ciò mi avrebbe permesso di dare risposte dure, che, secondo me, avrebbero dato una certa specificità a tutta la nostra conversazione". Eppure Carlson ha scelto tattiche diverse, ha osservato Putin, aggiungendo che, anche se l'intervistatore lo ha interrotto più volte, è stato sorprendentemente paziente e ha ascoltato lunghi monologhi sulla storia. Putin ha precisato anche che Carlson non gli ha mai dato la possibilità di fare ciò per cui si era preparato. "Quindi, a dire il vero, non sono del tutto soddisfatto di questa intervista", ha spiegato il presidente russo.
Nell'intervista alla tv di Stato russa, poi, il leader del Cremlino ha poi tirato la volata a Donald Trump nelle elezioni presidenziali di fine anno dichiarando di preferire Joe Biden come inquilino della Casa Bianca. A parere di Putin, "l'attuale presidente degli Stati Uniti è una persona più esperta, prevedibile, un politico della vecchia scuola. Ma lavoreremo con qualsiasi leader americano nel quale il popolo americano ripone la sua fiducia", ha sottolineato. Riguardo il dibattito sulla salute di Biden e sulla sua capacità di reggere un secondo mandato, il presidente ha detto che il gioco di accuse e sospetti fa parte della campagna elettorale americana. "Negli Stati Uniti, la campagna politica interna, la campagna elettorale, si sta rafforzande e assume forme sempre più acute. Secondo me non è giusto che noi interferiamo in questo processo".