AGI - Con l'esclusione dell'unico candidato apertamente contrario al proseguimento guerra in Ucraina, Boris Nadezhdin, saranno tre i 'rivali' di Vladimir Putin alle urne nelle presidenziali del 15-17 marzo. Si tratta di tre membri di partiti che siedono tutti in Parlamento: sono ufficialmente di opposizione, ma di fatto non hanno mai ostacolato le politiche del Cremlino, in un sistema politico che ha ormai relegato all'illegalità ogni forma di dissenso.
Leonid Slutsky, 56 anni, leader del Partito liberaldemocratico (Ldpr), è stato eletto presidente del partito nazionalista e di estrema destra alla fine di maggio 2022, dopo la morte del fondatore del partito Vladimir Zhirinovsky. Deputato dal 2003, legato alla leadership del Patriarcato di Mosca, è conosciuto come l'"Harvey Weinstein" russo: nel marzo 2018, le giornaliste Farida Rustamova, Daria Zhuk ed Ekaterina Kotrikadze lo hanno accusato di molestie sessuali. La Commissione etica della Duma, la Camera bassa del Parlamento, lo ha scagionato dichiarando di non aver riscontrato violazioni nel comportamento di Slutsky. Dopo l'invasione dell'Ucraina, Slutsky ha fatto parte del gruppo negoziale della Russia con l'Ucraina.
Nikolai Kharitonov, 75 anni, è il candidato più anziano al Cremlino: deputato del Partito Comunista, parteciperà alle presidenziali per la seconda volta dopo che nel 2004 era arrivato secondo dopo Putin ottenendo il 13,69% dei voti. La sua candidatura è stata proposta dal capo del Partito, Gennady Zyuganov. Negli Anni '90 Kharitonov era membro del Partito agrario russo e nel 2007 si è unito al Partito comunista. È capo della commissione parlamentare per lo sviluppo dell'Estremo Oriente russo e dell'Artico.
Vladislav Davankov, è il più giovane candidato: compirà 40 anni proprio il 17 marzo. Membro del Partito Nuovo Popolo è vicepresidente della Duma di Stato. Come gli altri candidati proposti da partiti rappresentati in Parlamento, non ha dovuto raccogliere firme a suo sostegno. Prima di entrare in politica, Davankov era impegnato nell'imprenditoria. Nel 2023, Davankov ha partecipato alle elezioni per il sindaco di Mosca, classificandosi al quarto posto con il 5,34% dei voti.
Vladimir Putin, 71 anni, guida la Russia dall'ultimo giorno del 1999: ha ricoperto la carica di presidente come anche di premier. L'attuale mandato presidenziale è il quarto per Putin. È stato eletto capo di Stato per la prima volta il 26 marzo 2000 e poi nel 2004, 2012 e 2018. Dopo la riforma costituzionale e l'"azzeramento" dei mandati, ha potuto ricandidarsi per un terzo mandato consecutivo. In teoria potrebbe rimanere al potere fino al 2036, diventando il leader russo più longevo della storia.