GI - Dopo la diagnosi di un cancro "trattabile", re Carlo ha già iniziato un ciclo di "cure regolari": una battaglia difficile nella quale ha al suo fianco anche Michael Dixon, nuovo medico della Casa Reale in carica dallo scorso dicembre, esperto di cure alternative, omeopatiche e olistiche.
L'annuncio shock del tumore del sovrano - senza alcun dettaglio sulla malattia e sulle terapie - alimenta speculazioni sulle effettive condizioni di Carlo III, con diversi media britannici, tra cui il Daily Mail, che ricordano la figura controversa di Dixon, scelto personalmente dal sovrano due mesi fa per prendersi cura della salute dei reali e coordinare l'intera squadra di esperti a Buckingham Palace.
Una carica prestigiosa quella ricoperta dal medico 71enne, figura controversa proprio per il fatto di essere un esperto e promotore di omeopatia e terapie alternative, quali aromaterapia e riflessologia, in generale di un approccio meno farmacologico alla sanità. Dixon ritiene inoltre che le terapie complementari abbiano un valore curativo. Del resto la scelta di Carlo è in linea con il suo stesso pensiero e approccio alle terapie: la sua ammirazione per la medicina complementare è nota da tempo.
La passione di Re Carlo per la medicina complementare
Nel 1987 il primogenito di Elisabetta II inaugurò a Londra la Hale Clinic, una clinica specializzata in cosiddette terapie alternative che negli anni è diventata molto gettonata dai vip. Ha anche espresso il suo sostegno alla terapia Gerson, dieta vegetariana biologica, quasi del tutto priva di grassi, con l'aggiunta di integratori vitaminici, enzimi pancreatici, che prevede tra le altre cose di bere fino a 13 bicchieri di succo di frutta al giorno.
Nel 2004, al Royal College of Gynaecology Carlo ha detto che la terapia dovrebbe essere studiata per la sua "natura benefica" invece di essere respinta.
Nel 2006, in occasione di un convegno dell'Organizzazione mondiale della Sanità, a Ginevra, l'allora principe di Galles ha valutato che era tempo che "la medicina si liberasse di un approccio mentale solo convenzionale". Per giunta, è risaputo che il re faccia ampio uso nella sua dieta quotidiana di erbe e spezie a cultura biologica del suo giardino, a Highgrove, per arginare raffreddori, influenze e per potenziare il sistema immunitario.
Al momento della nomina di Dixon, il Sunday Times aveva riferito che aveva accompagnato Carlo nel suo ultimo viaggio in Kenya. La testata britannica aveva anche evidenziato alcune discrepanze nel curriculum del professore, che sostiene di aver lavorato presso un paio di università - quella di Exeter e l'University college di Londra - dove invece queste collaborazioni non risultano.
Per giunta alcune sue convinzioni pregresse, più che dubbiose, riguardano la sua valutazione in merito agli effetti positivi di interventi di guaritori e santoni. Alla carica di medico della Casa Reale, è subentrato a nomi illustri della medicina più convenzionale quali Sir Huw Thomas, professore di genetica gastrointestinale presso l'Imperial College, e Sir John Cunningham, professore di nefrologia dell'University College di Londra. Tuttavia Dixon ha alle spalle una lunga carriera all'interno del sistema sanitario nazionale NHS, in cui nel corso degli anni ha coltivato il suo interesse e le sue conoscenze per la medicina alternativa.
Tra i suoi numerosi titoli e riconoscimenti, quello di Presidente del College of Medicine and Integrated Health, ex presidente dei servizi sanitari nazionali e medaglia dell'Ordine per il servizio reso all'Impero britannico. Una figura comunque divisiva la sua, motivo per cui in concomitanza con la sua nomina, lo scorso 10 dicembre, Buckingham Palace aveva diramato un comunicato in cui metteva in chiaro che "il dottor Dixon non crede che l'omeopatia possa curare il cancro".
L'idea del medico, condivisa quindi anche da Carlo, è che le terapie complementari possano affiancare i trattamenti convenzionali, "purché siano sicure, appropriate e basate su prove di efficacia", sottolineava la stessa dichiarazione, pubblicata meno di due mesi prima dell'annuncio del cancro di Carlo.
Del resto, come riferito dal Cancer Research Uk, nel Paese non sono pochi i pazienti che ricorrono a terapie complementari per sentirsi meglio, alleviare gli effetti collaterali dei trattamenti e migliorare la qualità della vita. L'aromaterapia, l'agopuntura, la fitoterapia, la terapia del massaggio e lo yoga sono tra gli esempi più comuni.