AGI - Il governo sloveno, che prevede la costruzione di un secondo reattore nell'unica centrale nucleare del paese, sottoporrà la questione ai cittadini attraverso un referendum. "Siamo tutti d'accordo sul fatto che il cammino verso una società a basse emissioni di carbonio passa attraverso fonti di energia rinnovabile da un lato, l'energia nucleare dall'altro", ha detto il primo ministro Robert Golob in una conferenza stampa.
"Per un progetto così importante - in termini di costi e perchè impegna il futuro del Paese - dobbiamo raggiungere un consenso", ha aggiunto dopo un incontro con tutti i partiti politici.
Se i responsabili dei vari partiti si sono messi d'accordo, occorre anche l'approvazione di quasi due milioni di elettori. Un referendum sarà quindi organizzato nel secondo semestre del 2024, ha precisato Golob.
Questa eventuale nuovo reattore completerà la centrale di Krsko. Situata in Slovenia, vicino al confine con la Croazia, è co-amministrata dai due Paesi dopo la dissoluzione dell'ex Iugoslavia, coprendo circa il 20% del fabbisogno elettrico della Slovenia e il 15% di quello della Croazia.
Entrato in servizio nel 1983, l'unico reattore del tipo Westinghouse oggi funzionante doveva inizialmente cessare la sua attività nel 2023 ma ha ottenuto le autorizzazioni necessarie per un prolungamento dell'attività di 20 anni.